Lorenzo Belletti
, nato Gorgonzola nel 1988, dopo lunghi anni dietro la telecamera adesso è riuscito finalmente a entrare nel mondo della cinematografia italiana.
Tra i suoi ultimi lavori ci sono “Pasta Anyway”, disponibile su Userfarm (guarda qui) e “Crescendo“, realizzato per l’Associazione Culturale “Dipintori Santi & Fanti” (guarda qui).
Lo abbiamo incontrato per farci raccontare come si diventa regista, come è cambiato il panorama italiano e soprattutto cosa fare con gli attori “cani.”
1. Chi è Lorenzo Michele Belletti e come è nata la passione per il cinema ?
Sono autore e regista. Mi piace il cinema da quando a 6 anni mi sono arrampicato di nascosto sulla libreria in salotto per prendere il vhs di Shining. La pellicola mi ha entusiasmato e da lì non mi sono più fermato.
2. Come è stato il tuo percorso ?
Mi sono diplomato in Regia alla Roma Film Academy nel 2010 e ho prodotto alcuni short movie in quegli anni. Ho imparato che una delle cose più importanti è lavorare con ottimi attori e che il cinema non si fa da soli, perché è come una macchina con tanti ingranaggi che funzionano simultaneamente. Perciò lavorare con persone di cui ti fidi è essenziale per la buon riuscita del film.
3. Registi a cui ti ispiri ?
Adoro Billy Wilder, mi ha sconvolto vedere film degli anni ’50 con un carattere così contemporaneo (mi riferisco anche ai movimenti di macchina). Come se fosse venuto dal futuro.
Punti di riferimento molto importanti, oltre s Stanley Kubrick, sono Lars Von Trier, Quentin Tarantino, Roman Polański e Christopher Nolan. Come loro nessuno mai. E da notare che tutti amano la pellicola! Ma la lista dei film preferiti annovera anche altri registi.
4. Su cosa stai lavorando ?
Principalmente alla post-produzione della presentazione di Seom: l’evoluzione della coscienza, dall’ascolto del proprio corpo all’auto guarigione. Si tratta di una serie ambientata su un pianeta selvaggio e ostile, metafora della Terra. I temi principali sono l’osservazione della natura e il potere della mente, prendendo spunto dalla MTC (Medicina Tradizionale Cinese) e da alcune discipline orientali, tra cui lo Shiatzu e il Tai Chi Chuan. La presentazione audiovisiva di SEOM uscirà questa primavera e il format che ritengo più adatto per il suo sviluppo è una serie televisiva, per cui cerco una produzione e distribuzione.
Aggiungo un particolare ringraziamento all’attrice Rossana Elsa Scugugia, che ha dato un grande contributo alla riuscita del progetto. E ovviamente anche a tutti coloro che credendoci mi hanno sostenuto e ne hanno preso parte.
5. Cosa ne pensi del panorama della regia italiana oggi? Come le web series hanno contribuito a cambiarlo ?
Il panorama della regia italiana oggi? Una tragedia, testimoniata dalle risate che solitamente la domanda suscita. E quindi forse un panorama nel quale chi ha talento può più facilmente distinguersi; meglio vedere il lato positivo in ogni cosa. La tragedia sta nel fatto che emergere in Italia sia possibile quasi esclusivamente grazie alle proprie forze (il che già di per sé è un po’ contraddittorio), che manchi un supporto efficiente da parte delle strutture statali.
E infatti assistiamo alla diffusione delle web series che grazie alla loro breve durata e generalmente caratterizzate da un velo amatoriale non necessitano di grandi budget. Un fenomeno nato dalla necessità degli autori italiani ed esteri di esprimersi nonostante la mancanza di fondi più che da una sorta di cambiamento nei gusti della nostra generazione, come ci vorrebbero far credere. Format in linea con la risaputa abilità del “sapersela cavare senza piangersi addosso”, questo dimostrano le migliori web series. Ma rimangono a mio avviso un fenomeno distante dal cinema, non certo la sua naturale evoluzione in un’epoca assuefatta alla multimedialità. Che poi l’utilizzo spropositato della tecnologia multimediale sia un fattore di rilievo circa il calo delle nostre capacità mentali sarebbe da tener presente come campanello d’allarme.
6. Definisci un attore “cane”
Spesso un attore si definisce “cane” quando presenta una recitazione esagerata, involontariamente caricaturale. Probabilmente un tentativo dell’attore di compensare un carente lavoro sul personaggio o comunque la mancanza di esperienza/abilità nella recitazione, mentre in tali circostanze sarebbe preferibile una recitazione istintiva e minimale, quantomeno più realistica.
7. Film più atteso del 2015 ?
Forse Silence di Martin Scorsese.
8. Che consigli daresti a uno che vuole intraprendere la tua carriera?
Di fare meditazione la mattina e tenere a mente i propri sogni. Per me è stato entusiasmante lavorare con l’intuito nella stesura di Seom, scoprendo di portare me stesso nel mio lavoro spontaneamente e rendendomi conto di come, in qualche modo, io e il mio progetto lavoravamo insieme per scoprire ciascuno qualcosa in più dell’altro. Mi sono ritrovato a pensare che se tanti artisti non vedono l’ora di ultimare la propria opera è proprio perché quando un progetto rimane in cantiere troppo a lungo, essendo noi in costante cambiamento, può finire per non corrisponderci più del tutto.
DAVIDE MARASCO