CERNUSCO SONO TORNATI GLI STUDENTI DEL PROGETTO “WEST” DOPO LO STAGE LAVORATIVO IN EUROPA

categories="13381,12868,6030,12964,9217,13794,12762,12863,12742,12741,12743,12862,12744,12746,12745,12747,12748,12865,12866,12799,12749,12763,12750,12864,12751,12867,12752,6546,16899,12965,6542,3,12980,210,17281,17282,17283,17284,12962,6126,13798,12981,287,1,12966,12961,12976,2916,5857,9608,12505,14138,14139,13781,6544,13496,7153,6534,5184,12977,6031,9215,6523,10994,6522,1545,6421,10995,10993,13198,361,13290,12821,12800,6062,8672,16701,16702,16703,6,5856,12959,9216,9218,27,101,14566,13209,6511,12963,12816,427" random="1" limit="1"]

La carica dei 54 studenti dell’ITSOS Marie Curie è tornata dall’ Europa ed ha portato in Italia valigie piene di ricordi e nuove esperienze.

Il nuovo anno si è aperto con la partenza degli studenti selezionati per prendere parte al progetto WEST (Working Experience through Schools Transnationally), pronti per partecipare ad uno stage lavorativo in Francia, Germania o Irlanda, finanziato dall’ Unione Europea. 

L’esperienza è durata circa tre settimane ed ha regalato ai ragazzi sensazioni diverse e soprattutto ha permesso ad ognuno di tornare a casa sentendosi un po’ più europeo. La soddisfazione è tanta ed il bagaglio di ognuno si è arricchito.

Inizialmente avevo paura perché temevo che non mi sarei trovata bene al lavoro o in famiglia, ma tutte le persone accanto a me hanno fatto del loro meglio per farmi sentire a casa -ci ha raccontato Fabiola Cocchiararo, selezionata per volare fino a Cork in Irlanda Quest’ esperienza non solo mi ha permesso di migliorare la lingua inglese ma è stata molto importante per la mia crescita personale.”

Le parole dei ragazzi sono la vera e propria testimonianza della validità di questo progetto e dell’istituto che l’ha promosso.

È stata un’esperienza più unica che rara. Non conosco altre scuole che offrano un’esperienza del genere e credo che questa offerta educativa sia una risposta a tutte le critiche che l’ITSOS riceve –afferma Marco Astori, scelto per fare il suo stage a Parigi e aggiunge- Lavorare all’estero è totalmente diverso: non hai un attimo di respiro, devi sempre rimanere concentrato per capire quello che le persone dicono.

Sicuramente le difficoltà sono state molte, ma hanno aiutato i ragazzi a crescere e conoscere nuove culture. Gaia Arlati ad esempio, ci ha raccontato delle difficoltà che ha incontrato in Germania: “ Il tedesco è una lingua ricca di vocaboli specifici molto diversi dall’italiano. All’inizio abbiamo avuto tutti paura pensando al fatto che ci saremmo catapultati nella quotidianità di una famiglia tedesca, ma sono stati tutti molto gentili e disponibili.

Timori, ansie e preoccupazioni si sono trasformati in soddisfazione e felicità.
Un passo avanti per la gioventù del nostro paese.

GIULIA M. VERGANI

Qui sotto alcune foto dei gruppi di studenti nelle tre città in cui hanno studiato e lavorato, e alcuni scorci delle stesse…