A Brugherio, come ci dice Davide Zanon, segretario regionale di “Codici Lombardia, centro per i diritti dei cittadini”, associazione impegnata ad affermare, promuovere e tutelare i diritti delle persone più indifese ed emarginate, è attivo uno sportello di ascolto per la prevenzione dell’usura con un servizio completamente gratuito.
Il servizio è la realizzazione concreta del progetto pensato proprio da “Codici-Centro per i diritti del cittadino”, SIPEM (Società Italiana di Psicologia dell’Emergenza), AAL (Associazione Antiusura Lombardia) e ANC (Associazione Nazionale Carabinieri) con il contributo della Regione Lombardia e con il patrocinio del Comune di Brugherio.
“E’ sicuramente il primo degli sportelli antiusura sul territorio della provincia di Monza e Brianza, il fine è molto semplice, fornire un aiuto legale, psicologico e tecnico a chi teme di essere vittima di usura o comunque soffre di sovrindebitamento -ha spiegato Davide Zanon– Dico così perché è difficile che qualcuno arrivi dicendo di essere vittima di usura molto più probabile che arriva per un problema che nasconde dietro il fenomeno dell’usura.“
Quali sono le sue finalità dunque?
“Le finalità si leggono già nella presentazione del progetto dello sportello, che svolge attività di supporto alle vittime dell’ usura sotto tre diversi profili” ha specificato ancora ancora Zanon.
In sintesi, attività psicologica: aiuto nel favorire le relazioni interpersonali della vittima e nel costruire un sistema complessivo di sostegno umano; attività legale: sia sotto il profilo penale (assistenza nel procedimento penale sino alla costituzione di parte civile), sia sotto quello eventuale di tipo civile; attività burocratica, per facilitare l’accesso ai servizi sociali e ai servizi territoriali nonché al fondo di garanzia regionale per le vittime dei reati della criminalità organizzata.
Lo sportello fa affidamento su professionisti, avvocati penalisti e civilisti, consulenti bancari, psicologi, selezionati e preparati alla specificità dell’approccio con le vittime attraverso una formazione mirata.
Ma la scelta su Brugherio è riferita ad un fenomeno marcato dell’usura o altro?
Risposta semplice e immediata del segretario regionale di Codici Lombardia “E’ dovuta solamente ad una lunga collaborazione che già c’era con l’amministrazione e le realtà associative. Non vi sono motivi di carattere diverso”.
Dati preoccupanti:
Dati del gennaio 2013, dicono che il fenome sia cresciuto negli ultimi anni anche in Brianza: il 90 per cento delle aziende che si è rivolto all’Unione artigiani di Monza e Brianza ha dichiarato di essere stato soggetto ad anomalie bancarie come usura penale, civile e anatocismo, ossia la capitalizzazione degli interessi, ovvero il calcolo degli interessi sugli interessi.
Anche il bilancio che emerge dai dati sull’anno giudiziario 2012 della Procura della Repubblica di Monza delinea un quadro preoccupante per le famiglie brianzole: aumentano i reati connessi alla crisi economica, in particolare aumentano del 94% quelli connessi all’usura, sale del 54% anche il riciclaggio di denaro, salgono al 26% i fascicoli aperti per bancarotta fraudolenta per il fallimento delle aziende provocato dalla ‘sparizione’ dei beni societari.
Da quanto tempo è in funzione lo sportello antiusura, quanti sono e quale è la tipologia di persone che telefona?
“Lo sportello è aperto orma da un anno, le persone che si rivolgono al nostro sportello sono di varia natura da privati cittadini che più che altro denunciano presunte irregolarità sui tassi usurai o fenomeni di anatocismo– continua Zanon- gli imprenditori invece dal loro canto hanno anche avanzato problematiche che riconducono a fenomeni usurari”.
Dottor Zanon, in concreto quali strumenti offrite e quale percorso proponete? E ancora i cittadini si sentono tutelati e soddisfatti degli interventi che proponete ?
“Noi forniamo delle consulenze gratuite. Quello che dico sempre ai cittadini che si rivolgono al nostro sportello è che il nostro servizio non ha la verità in tasca, noi diamo pareri tecnici che potrebbero anche non trovare d’accordo altri, sta al cittadino poi decidere a chi affidarci. Sta di fatto che non essendo uno studio legale non abbiamo alcun interesse a “spingere” all’azione il cittadino se non siamo più che certi della bontà della questione. Altri magari non hanno la stessa attenzione.”
Se ne parla poco, ma un servizio come questo in un contesto sociale come quello in cui viviamo, può diventare una risorsa fondamentale per i cittadini.
FRANCA ANDREONI