Alla fine, Movimento Ecologista ed EcoDem, erano arrivati alla scelta di un unico candidato per le primarie civiche indette dal PD, Mario De Gaspari.
Ma le 160 firme raccolte in due giorni non sono bastate al PD per accettare la candidatura del pioltellese.
Alla base della scelta del Commissario dei democratici colognesi Renzo Moretti, che ha presentato ricorso contro il candidato degli ambientalisti, vi è la questione della sospensione del politico pioltellese dal partito (qui), ma non solo, pare che da regolamento sottoscritto da Moretti stesso, Massimo Sacchi e dai tre candidati PD, il 20% delle firme presentate per la candidatura dovessero essere di persone iscritte al PD di Cologno, cosa che nel caso in questione non è avvenuta.
Queste due condizioni, sono quelle che fanno di De Gaspari un candidato iscritto al PD che stando all’articolo 7 comma 11 del Regolamento delle Primarie Civiche di Cologno, non rispetta lo statuto del proprio partito e per tanto non può candidarsi.
Movimento Ecologista e Ilde Facchi per EcoDem, hanno presentato una tesi, poi rifiutata, sostenendo che la candidatura del politico pioltellese “non si riferisce a quella di un iscritto, militante e rappresentante del PD, ma di un cittadino che ha una sua chiara e riconosciuta storia politica tutta interna al centro sinistra che in questo particolare momento vive una condizione di contenzioso in ambito tutto interno al PD (non dovuto a vicende legate alla questione morale) a causa della quale non può considerarsi e definirsi iscritto al PD.”
Tutto questo ha fatto indignare EcoDem, Ecologisti e lo stesso De Gaspari, sorpresi dal vincolo del 20% così come da altre indicazioni al voto, come l’esclusione dei 16enni e 17enni, che non potranno votare nelle prossime primarie.
“Disorienta il richiamo alle firme di 20 iscritti al PD per una competizione che non è di partito, ma appunto civica, tanto più che persino alle primarie per le cariche del PD è ammessa la partecipazione dei non iscritti senza peraltro che siano previsti quorum di iscritti o altre condizioni del genere –ha scritto Mario De Gaspari in risposta a Renzo Moretti- In proposito si fa poi riferimento ad un verbale, sottoscritto dagli altri tre candidati, di cui io non so nulla e che mai mi è stato sottoposto. Fatico poi a comprendere l’esclusione dal diritto di voto dei minorenni sopra i 16 anni e degli stranieri, perché, in certo qual modo, le primarie, fin dall’origine, sono anche finalizzate ad ascoltare l’orientamento di coloro che sono esclusi dal diritto di voto amministrativo”.
Più duro nei toni il Movimento Ecologista: “Evidentemente il PD ha pensato di usare la formula delle primarie civiche solo per aggirare lo statuto nazionale del partito, che, se interpretato correttamente, non avrebbe consentito di presentare la candidatura di Alessandro del Corno, palesemente irregolare -scrivono dal movimento- Lo statuto nazionale diventa però valido e non aggirabile, quando si tratta di escludere. stiamo assistendo all’ennesimo tentativo di stoppare la candidatura di De Gaspari, cercando di negargli i diritti di cittadino sui quali prevarrebbero vicende tutte interne al Partito Democratico, che nulla hanno a che vedere con il percorso civico.”
Nella giornata del 18 febbraio, il Comitato dei Garanti, dopo le controdeduzioni presentate dall’ ex sindaco di Pioltello, ha optato per una via alternativa all’esclusione fine a se stessa, prorogando alla data di ieri 19 febbraio, la possibilità che De Gasperi ritirasse la sua iscrizione al Partito Democratico, unica condizione per la quale gli verrebbe concessa la possibilità di partecipare alle primarie, come spiegato nella lettera inviata al candidato: “permanendo la condizione di iscritto al PD, il Comitato respinge con estremo rammarico la proposta di candidatura di Mario De Gaspari ai sensi dell’articolo 7 comma 11 e del principio di parità di trattamento rispetto agli altri aspiranti candidati iscritti al PD.”
Da parte sua, il politico pioltellese non ha alcuna intenzione di dichiararsi fuori dal partito, poiché all’esterno non avrebbe più voce in capitolo sulle discussioni che lui stesso ha sollevato: “Le questioni che pongo sono tutte interne al PD -ha spiegato l’ex sindaco- sono argomenti e problematiche che voglio affrontare, che ritengo importanti, e da esterno non potrei farlo“.
Nella sua ultima risposta al Comitato, De Gaspari conclude con amarezza, ritenendo la decisione dei garanti ingiusta e discriminatoria.
“Il comitato dei garanti provinciali mi sospende in base a una norma statutaria, senza entrare nel merito, e tale decisione si riflette poi a cascata su ogni mia altra decisione e lo stesso vostro comitato decide, ancora una volta, sempre senza entrare nel merito -scrive il pioltellese- La domanda a questo punto è: dove sta quello, organo o persona che sia, che entra nel merito? Quali sono le sedi, gli ambiti le istanze in cui ci si confronta politicamente? Dico dove si discute, non dove ci si spartiscono incarichi, candidature o poltrone. Di democratico c’è ben poco perché pare proprio che nessuno voglia mai entrare nel merito dei problemi che sollevi, salvo invitarti ad andare in Procura se segnali delle illegalità, per poi censurarti una volta che l’hai fatto”.
Al primo marzo manca sempre meno, ma crediamo che le novità sui candidati non siano finite qui.