Foto di copertina presa dal web, repertorio Tennis Cigni
“L’Amministrazione Comunale è profondamente scossa per quanto accaduto ed è di tutta evidenza che tale turbamento risulterebbe oltremodo aggravato qualora le indagini in corso dovessero appurare la natura dolosa dell’incendio”.
In un comunicato stampa ufficiale, il Sindaco Mario Soldano esprime il suo rammarico per quanto accaduto nella notte tra il 4 e il 5 gennaio alla Club House del Tennis Cigni (ve ne abbiamo parlato qui).
Le Forze dell’Ordine intervenute quella notte sul posto, hanno stilato un verbale che non lascia spazio alla possibilità di risalire con certezza alla causa dell’incendio che ha colpito in modo particolare la tensostruttura in prossimità del campo da calcetto, “poiché il locale risultava completamente bruciato” si legge nel comunicato del Comune di Cologno.
Nel frattempo si è venuto a sapere che poco prima dell’incendio, vi era stata una colluttazione tra un senza tetto ed un altro uomo, e questo ha lasciato pensare che l’incendio potesse essere l’epilogo tragico di una lite precedente. Nulla è chiaro al monento, e vi è spazio anche per scenari ancor meno rassicuranti come vedremo.
Ciò che vuole chiarire l’amministrazione intanto, e che il Sindaco ha più volte precisato, è lo stato delle cose che interessano il Tennis Cigni, e in particolare è chiara la replica alle parole e ai racconti rilasciati da Stefano Facchi, ricordiamo ex amministratore unico della Cigni Sport S.r.l. per anni, subito dopo l’incendio dell’altra notte.
LA VERSIONE DEL SINDACO, E LA LETTERA DEI FACCHI
Facchi, fa riferimento ad una missiva protocollata nel gennaio 2014 (stando al timbro e alla data apposti alla lettera in questione, pubblicata su Facebook e disponibile per intero qui) con la quale la Cigni Sport si dichiarava disponibile a “gestire gratuitamente l’impianto svolgendo la funzione di controllo e di guardianaggio”.
E’ proprio qui che vi è una prima discrepanza molto forte, in quanto il Sindaco Soldano nella sua replica, indica la lettera in questione come protocollata in altra data e ne cita parte del testo, che non si ritrova nella lettera pubblicata su Facebook da Facchi:
“Si chiarisce che sulla predetta lettera, che è del 31 marzo 2014 -ha comunicato il primo cittadino– la società Cigni Sport, rappresentata dal nuovo amministratore unico Sig. Besnik Khelezi, dichiarava (si riporta testualmente): <<La disponibilità a proseguire la gestione, nelle more di un nuovo bando di assegnazione (…)>>. Quindi non si trattava di custodia tout court, ma di proseguimento della gestione, proseguimento che, tra l’altro, non era oggettivamente possibile perché, come risulta dalla perizia del tecnico incaricato dall’Amministrazione comunale, il centro risultava inagibile“.
A questo punto, è plausibile pensare che si stia parlando di due lettere diverse inviate in tempi differenti ? Che il Sindaco faccia riferimento ad una posteriore, mentre Stefano Facchi si stia riferendo a quella precedente ?
Ciò che sembra chiaro è la distanza enorme su cui stanno viaggiando le due parti, e le altre precisazioni di Soldano in merito alla storia della Tennis Cigni e del suo sgombero, ne sono testimonianza.
LE CONDIZIONI DEL CENTRO SPORTIVO
Innanzitutto, l’amministrazione rende noto come non sia vero che sino ad ora non c’è stata intenzione di cercare una nuova società che gestisse il Tennis Cigni, ma che al contrario, l’iter per la nuova concessione del centro sportivo “è stato avviato fin dal 6 giugno 2013“, si legge nel comunicato. Nello tesso momento, fu data comunicazione alla Cigni S.r.l. della volontà di non rinnovare la concessione in scadenza al dicembre dello stesso anno.
I tempi lunghi per la riassegnazione, sono dovuti secondo il primo cittadino, anche alle condizioni in cui versava il centro, e ai tempi necessari per rimetterlo in buone condizioni prima di presentarlo ad eventuali interessati: “Il Comune è potuto entrare in possesso della struttura solo a luglio 2014, trovando una situazione alquanto deteriorata, tanto che il perito individuato dall’Amministrazione ha ritenuto l’intero impianto inagibile“.
Su questa situazione, Stefano Facchi aveva già avuto modo di esprimere la sua posizione tempo fa, quando durante un’intervista ci disse: “I controlli che sono stati effettuati dall’amministrazione, sono avvenuti a luglio, parecchio dopo lo sgombero del 30 giugno, quando ormai noi non eravamo già più presenti da giorni e giorni nel centro, che per tanto era diventato territorio di senza tetto e malcapitati sia di notte che di giorno. Per questo quando sono entrati a controllare hanno trovato condizioni igieniche precarie e rifiuti ovunque“.
L’APPROVAZIONE DEL CAPITOLATO TECNICO
Il 17 dicembre 2014 comunque, con la delibera di Giunta numero 192, è stato approvato il capitolato tecnico della concessione, e proprio su questo si chiude il comunicato dell’amministrazione, che usa parole importanti e lascia presagire il dubbio che dietro all’incendio, possano celarsi scenari inquietanti a livello politico:
“Non sfugge a nessuno la singolare coincidenza che quanto occorso sia avvenuto appena poche settimane dopo che la Giunta Comunale ha approvato con propria deliberazione il capitolato tecnico della futura concessione del centro sportivo denominato “Tennis Cigni”, e nelle more della predisposizione degli atti di gara a evidenza pubblica.”
Cologno Monzese ha un centro sportivo in meno ora.
Questa sembra infine essere l’unica certezza del presente, che indipendentemente da ciò che è accaduto nel passato, lascia al futuro danni e ricostruzione, oltre ai mille dubbi che avvolgono il Tennis Cigni forse più delle fiamme che lo hanno in parte reso cenere.