COLOGNO
    PICCHETTO AL LEONARDO DA VINCI. ARRIVANO CARABINIERI. ALCUNI STUDENTI A CASA, ALTRI RIENTRANO

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    Sono tre giorni che facciamo lezione con 10 gradi, adesso basta“.

    Raccontano così alcuni studenti dell’ Istituto d’Istruzione Superiore Leonardo Da Vinci, il motivo che li ha spinti questa mattina intorno alle 8.00, orario d’ingresso, a serrare i cancelli con dei lucchetti e organizzare un picchetto davanti all’entrata. 

    Dalla scuola, contattata telefonicamente pochi minuti fa, fanno sapere che il guasto riscontrato mercoledì 7 gennaio alla caldaia, è stato in parte sistemato e in parte necessità di ulteriori controlli e riparazioni che sono tutt’ora in corso, e confermano che la situazione nella maggior parte delle aree dell’istituto è assolutamente agibile, sebbene rimangano dei punti più freddi.
    Docenti, personale scolastico, e molte classi sono infatti presenti all’interno della scuola e stanno svolgendo regolare orario di lezione.

    Sul posto nel frattempo, erano sopraggiunte tre volanti dei Carabinieri, che dopo un colloquio col Preside Professor Bonetti all’interno dell’ Istituto, e dopo aver constatato l’agibilità all’interno dello stesso, hanno tagliato le catene ai cancelli e fatto entrare alcuni studenti, mentre la maggior parte è tornata a casa.

    La vicenda:
    Mercoledì 7 gennaio alle 10.30, dopo una protesta in atrio degli studenti e dopo aver accertato che il riscaldamento non era funzionante, il Preside Bonetti ha emesso circolare (clicca qui per leggere la circolare) con la quale avvertiva dei lavori in corso per riparare il guasto, e spiegava come “nell’impossibilità di garantire un termine per il pieno ripristino dell’impianto stesso, si procede in via eccezionale alla dimissione anticipata degli alunni a partire dalle ore 10.30“.

    Ieri, giovedì 8 gennaio, un’altra protesta degli studenti si è verificata tra le mura della scuola: “il riscaldamento era in funzione ma a stento si arrivava ai 14 gradi al primo piano e ai 10 al secondo”. Con ogni probabilità l’impianto, una volta ripreso quasi a pieno regime, necessita di tempo per ritornare a riscaldare completamente tutto l’edificio, e per questo le lamentele dei ragazzi non sono state questa volta accolte, e gli stessi sono stati richiamati nelle proprie classi.

    Da qui si è arrivati alla protesta di stamattina, con decine e decine di giovani fuori dai cancelli, molti dei quali sono ritornati nelle proprie case, e altrettanti che hanno scelto però di entrare ugualmente, soprattutto dopo l’intervento dei Carabinieri per tagliare le catene e riaprire il cancello.