Negli ultimi mesi i media hanno parlato tanto, anche se forse non abbastanza, della situazione della popolazione del Kurdistan, regione Medio Orientale situata nella zona settentrionale degli stati siriano, iraniano e iracheno e nel sud-est della Turchia.
Da tempo sottoposto agli attacchi dell’ISIS, il popolo curdo continua la sua resistenza all’avanzata degli jihadisti, che vorrebbero instaurare un regime basato sul fondamentalismo islamico.
Una sessantina di persone, per lo più giovani della zona, si sono ritrovati Domenica 30 Novembre all’Arci Area di Carugate per una cena e serata curda, insieme all’associazione “Verso il Kurdistan-Onlus”, che fa parte della più ampia “Rete Kurdistan”, composta da realtà solidali con il popolo curdo.
Scopo della serata era quello di far conoscere la loro cultura e raccogliere fondi per la costruzione di un ospedale a Mahmura, città del nord dell’Iraq.
La cena, cucinata dai Suluyaylak, famiglia originaria del sud est della Turchia ora residente a Gorgonzola, e da Salman Uylas, proprietario dell’Istanbul Kebab di Vimercate, prevedeva i piatti tipici di questo popolo: kutilk (arancini con carne), felafel (polpette di verdure), lahmacun (una pizza kurda) e tante altre specialità, caratterizzate dal tradizionale uso di spezie.
La serata è poi proseguita con la visione di due documentari, uno sul progetto di “Verso il kurdistan” a Mahmura, dove l’associazione sta portando avanti la costruzione di un ospedale nel campo profughi, e uno relativo all’esperienza del YPJ, il gruppo delle donne combattenti in Siria. Una storia difficile quella del campo, assaltato dall’ISIS e poi riconquistato dal PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan).
“Non è un’esagerazione dire che la terza guerra mondiale sia già iniziata– spiega Antonio Olivieri, presidente di “Verso il Kurdistan”- Ci sono sia le potenze regionali che quelle mondiali, come USA, Cina e Russia, che si contendono le risorse di questo territorio, ricco di gas, petrolio e acqua, grazie ai fiumi Tigri e Eufrate. E anche l’ISIS partecipa a questa guerra”.
La situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che non esiste uno stato curdo: ”è un importante problema irrisolto del Medio Oriente, in quanto quello curdo è il più grande popolo al mondo senza uno stato. Essi rivendicano un loro stato e una democrazia paritaria”.
Sono tanti i progetti portati avanti dall’associazione ed è possibile sostenerli in vari modi.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il loro sito.