Se entro la fine di Novembre non arriverà una proposta comune e valida, da parte di Sindaci, Direttori Sanitari e Responsabili ASL, allora la delibera regionale che vuole la chiusura del punto nascite dell’ospedale cernuschese Uboldo, entrerà in vigore a partire dal 1 gennaio 2015.
Questa è in sintesi la comunicazione arrivata dalla Vicepresidente del Consiglio Regionale della Lombardia Sara Valmaggi.
Sulla questione, la redazione di “Fuoridalcomune.it” aveva contattato in precedenza il Dottor Emanuele Vendramini, cernuschese con un passato nella prima amministrazione Comincini, e ora con competenze amministrative a Melzo, ma purtroppo senza alcun esito. Peccato, perché continuiamo a ritenere che il suo commento, possa essere uno tra i più interessanti nel contesto venutosi a creare.
Da Pioltello invece, non mancano altrettanto interessanti e nette prese di posizione a riguardo, soprattutto dallo schieramento di centrodestra Il Polo Per Pioltello. “È un primo ma ottimo passo -ha commentato il Segretario del partito Fabio Scalvini– Riteniamo che garantire un tale servizio nelle immediate vicinanze di Pioltello sia fondamentale per i cittadini della nostra città, oltre che per tutti gli abitanti dei comuni di zona”.
Proprio “la zona” è la chiave del ragionamento del Polo, che esce dai confini strettamente cittadini e lo fa attraverso le parole dei suoi consiglieri comunali Ettore Sala e Giuseppe Amari: “Il nostro impegno è per la tutela del cittadino e ciò è un principio guida anche per i servizi offerti al di fuori del nostro Comune. In tal senso ci sentiamo vicini al consigliere comunale di Cernusco sul Naviglio Gianluigi Frigerio, che sta svolgendo un lavoro di grande spessore per la difesa di un servizio importante anche per la città di Pioltello“.
E proprio Pioltello, stando alle stime riportate anche dal Sindaco di Cernusco Eugenio Comincini nell’ultima assemblea cittadina (clicca qui), è una delle città che si appoggia maggiormente al punto nascite dell’ Uboldo, e che con un eventuale slittamento del reparto a Melzo, vedrebbe le sue donne spostarsi su altri ospedali anche fuori dall’ Azienda Ospedaliera di Melegnano, come il vicino San Raffaele.
Non resta che attendere il 27 novembre, data limite per la presentazione della proposta congiunta che potrebbe far cadere la delibera regionale sull’accorpamento.