Un lungo excursus attraverso i giorni dell’emergenza, da quella prima chiamata del 21 ottobre alle ore 21.30, sino alla riunione del Comitato di Crisi con ASL e Amiacque, passando dal crescere di episodi di acque maleodoranti, e arrivando poi alla divisione della città in zone d’emergenza, alla distribuzione di acqua potabile in alcune vie cittadine, per poi procedere con fitti controlli e analisi, sino alla scoperta del guasto e alla sua soluzione.
Per buona parte, l’assemblea di venerdì 31 ottobre è stata proprio questo. Un ripercorrere l’accaduto, arricchendolo con i dettagli delle operazioni svolte, per poter dimostrare alla cittadinanza quanto lavoro è stato fatto, e tranquillizzare su un sereno ritorno all’uso della propria rete idrica, fornendo ulteriori specifiche sui passi futuri.
L’incontro pubblico infatti, avrebbe dovuto chiarire la faccenda “Acqua potabile” e mettere definitivamente un punto alla situazione d’emergenza delle ultime settimane. Accanto al Sindaco Mandelli anche l’ Assessore con delega all’ambiente Tommaso Chiarella, oltre agli esperti chiamati ad intervenire, come l’Avvocato Santamaria legale del Comune, il Dottor Montanelli e il Direttore Generale di Amiacque, insieme allo staff e ai rappresentanti dell’ ASL.
Come spesso accade però, i cittadini presenti, prime vittime delle giornate di panico, hanno sfogato tutta la loro rabbia repressa per giorni, contro l’amministrazione, rea secondo loro, di aver atteso troppo prima di allertare e predisporre controlli, aspettando che fossero i cittadini singolarmente ad avvisare la società Amiacque.
A poco è servita, per placare gli animi, la spiegazione fornita dal sindaco Mandelli, che ha spiegato come sin dalle prime ore si era mosso con il Pubblico Ministero per denunciare l’emergenza e “mettere in sicurezza per prima cosa la mia cittadina“.
“L’amministrazione non ha competenze sui controlli delle acque -ha spiegato in un intervento, l’Avvocato Santamaria– Ci sono, in base alla legge, gli enti preposti. Inoltre c’è una legge che vieta di allarmare inutilmente la popolazione, prima di aver visto le analisi”.
E proprio le analisi, sono state il punto dolente che ha fatto scattare ancor di più il livello di tensione tra la platea di cassinesi presenti all’assemblea pubblica. Per ammissione dello stesso Dottor Montanelli di ASL, ad oggi il Comune non sa ancora di preciso quale agente abbia determinato la contaminazione dell’acqua, sebbene siano stati esclusi dalle cause, sia solventi che idrocarburi e pesticidi.
I cittadini dunque, vogliono vedere la testa dei responsabili, vogliono un colpevole per quanto accaduto, e qualcuno ha sottolineato la responsabilità della ditta DIELLE, la cui valvola di non ritorno guasta, ha fatto scattare il danno alla rete idrica pubblica. L’avvocato Santamaria però, pur ricordando come sia già presente un esposto alla Procura della Repubblica, ha richiamato alla prudenza prima di arrivare alle denunce.
“Stiamo aspettando le analisi su altri campioni inviati a ben quattro laboratori diversi“, ha spiegato L’Assessore all’ambiente Tommaso Chiarella, specificando che nella mattina di lunedì arriveranno i risultati da parte di ASL, dei quali la cittadinanza ha chiesto di avere una visione immediata. ”Nei prossimi giorni, inoltre -ha continuato- su consiglio di Amiacque il Sindaco emetterà un’ordinanza per tutte le aziende, che dovranno fornirsi di una valvola di non ritorno e di un ulteriore strumento che impedisca all’acqua contaminata di entrare nella rete idrica”.
Intanto a partire da lunedì, il Direttore generale di Amiacque verificherà tutte le richieste dei cittadini, e insieme al Sindaco, che si è impegnato ad attivare un sistema di allarme per situazioni simili, cercherà di trovare la giusta soluzione per le esigenze di ogni singolo residente.
“A seguito delle sollecitazioni di alcuni genitori -ha aggiunto in conclusione Tommaso Chiarella– lunedì mattina Amiacque si presenterà in tutti i nostri istituti scolastici e presso l’asilo nido comunale per effettuare nuovamente le analisi sia chimici/fisiche sia quella batteriologiche”.
GIULIA M. VERGANI