MARTESANA SANITA’
CHIUDE LA MATERNITA’ A CERNUSCO, ACCORPATA A MELZO. LA LEGA FA FESTA, MA COMINCINI ATTACCA

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La comunicazione della decisione di chiusura del punto nascite, programmata per il 31 Dicembre 2014, è stata una doccia fredda per l’Ospedale cernuschese. Di contro, il reparto resterà aperto nell’Ospedale di melzo.

Martedì 7 Ottobre la Giunta regionale lombarda ha deliberato l’accorpamento del reparto di maternità dell’Ospedale Uboldo, con quello del Santa Maria delle Stelle di Melzo. Una scelta della Regione, che ha dato il via all’entusiasmo melzese, soprattutto nella sezione cittadina della Lega, lasciando amaro stupore a Cernusco, in primis nel sindaco Comincini.

LA VICENDA
Ma partiamo dal principio. Da tempo si discuteva di una razionalizzazione delle spese sanitarie lombarde, più precisamente dal Dicembre 2010, quando nella Conferenza Unificata tra Governo, Regione, Province e Comuni sono state sottoscritte le “Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo”.

Gli obiettivi fondamentali erano quelli di migliorare il servizio stabilendo degli standard operativi e garantire più sicurezza a madre e bambino riducendo i punti nascita con numero di parti inferiore a 500 per anno, puntando tutto sull’esperienza acquisita dagli operatori in base al numero di parti seguiti.
Oltre all’assistenza completa 24 ore su 24, proprio il numero di parti superiore a 500 per anno è stato indicato anche da Regione Lombardia, attraverso la Direzione Generale Salute, come uno dei criteri fondamentali per offrire un servizio capace di ridurre in modo significativo il rischio connesso al parto.

La Regione ha deciso di affidare gli interventi di riordino, alle ASL interessate a questo progetto, e nel nostro caso l’ASL Milano 2 aveva il compito di presentare il piano di riorganizzazione entro fine Luglio.
La questione è stata affrontata infatti il 25 Luglio in un incontro del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, durante il quale fu appunto comunicata dal Direttore Sanitario dell’ASL, dottor Aldo Bellini, la decisione di Regione Lombardia di chiudere i punti nascite che non arrivavano ai 500 parti annuali.

Se i dati confermano la parità di competenza del personale e della qualità del servizio dell’Ospedale Uboldo di Cernusco e del Santa Maria delle Stelle di Melzo, differente sembrerebbe il numero di nascite all’anno avvenute tra il 2011 e il 2013, in media 457 a Melzo e 605 a Cernusco, dato che a questo punto avrebbe dovuto dar ricadere su Melzo la decisione della chiusura del punto nascite. Ma un altro dato è stato rilevante per la scelta presa.

Il Direttore Generale dell’ASL Milano 2, Dottor Antonio Mobilia, ha infatti sottolineato la posizione strategica del Santa Maria delle Stelle, collocato vicino ad arterie stradali importanti quali Bre.Be.Mi e T.E.E.M.
Il Commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera di Melegnano, la Dottoressa Marina Gerini, si era dichiara allora disposta ad “effettuare una valutazione maggiormente condivisa e ponderata”, e per tanto si era rimandata la decisione in attesa di ulteriori verifiche.

Secondo quanto riportato dal Sindaco Comincini sul suo blog personale (clicca qui), il 31 Luglio 2014 l’ ASL Milano 2 non ha inoltrato richiesta di proroga alla Regione Lombardia, inviando invece una propria relazione tecnica sul riordino dei punti nascita, indicando quello di Cernusco sul Naviglio come quello da dismettere per via “della maggiore attrazione interna all’ambito locale dell’ospedale melzese, e di una situazione della struttura attuale più favorevole”, data dalla recente ristrutturazione dell’area travaglio, parto, post-partum, e della migliore accessibilità viabilistica.

COMMENTI E REAZIONI
La decisione inattesa, ha scatenato una serie di reazioni e dichiarazioni a catena.
Dal forte disappunto del Sindaco cernuschese, all’entusiasmo espresso invece dalla Lega di Melzo, orgogliosa di aver lottato e vinto per salvare il suo polo maternità.

Il sindaco di Cernusco Eugenio Comincini non riesce a capacitarsi della scelta, definendo “frettolosa e insensata” la decisione della Giunta Lombarda del 7 Ottobre. Scrive ancora nel suo blog : “Mi verrebbe da considerare che il non aver nemmeno chiesto all’Assemblea dei Sindaci dell’ASL Milano 2 di esprimersi con un parere, non depone a favore né della valorizzazione dei territori né dall’autentica ricerca di una soluzione meglio condivisa”.
Comincini si interroga inoltre sul futuro dell’oncologia in Martesana, destinata tempo fa all’ospedale di Melzo proprio per questione di spazi, spazi che ora saranno occupati dall’arrivo del reparto maternità dell’Uboldo.

La Lega Nord invece si dichiara soddisfatta per la scelta fatta, attribuendosene il merito. “Il lavoro della Lega Nord sul territorio e in Regione Lombardia ha dato i suoi frutti: abbiamo ottenuto il risultato sperato– dichiara Luca Rosada segretario del carroccio di MelzoSiamo orgogliosi e soddisfatti della decisione che è stata presa in quanto recepisce le indicazioni che il territorio ha fornito in questi mesi e di questo ringraziamo la Lega che è esempio di buona politica fatta di azioni concrete”.
Jari Colla
, vice capogruppo della Lega in Consiglio Regionale, ribadisce l’importanza e il valore del polo melzese, ricordando i lavori “che stanno avvenendo nell’ambito della globale ristrutturazione e potenziamento dell’ospedale di Melzo, per i quali sono stati erogati negli ultimi anni circa 20 milioni di euro, di cui 2,5 mlm solo per il reparto di ginecologia. Una chiusura del punto nascite sarebbe stata non solo penalizzante per il territorio ma anche priva di senso in quanto in palese contrasto con gli ingenti investimenti effettuati dalla Regione.”.

Queste dichiarazioni dei Lumbard hanno subito richiamato una replica del primo cittadino di Cernusco: “Non trovo normale che un partito politico metta apparentemente le mani su un vicenda istituzionale e tecnica, nella quale per altro i territori (…) non sono stati affatto coinvolti e non sono stati affatto ascoltati nelle richieste espresse nelle sedi istituzionali appropriate” ha commentato Comincini.

Appare perplesso anche Paolo Micheli, Consigliere Regionale del Patto Civico. “Mesi fa dall’Azienda ospedaliera di Melegnano paventavano la chiusura del reparto di maternità di Melzo– ha commentato Micheli, intenzionato  a chiedere chiarimenti ufficiali al presidente Maroni–  Ora, con un cambio repentino delle carte in tavola, arriva la delibera che ha spiazzato tutti. Al di là della decisione presa, mi pare doveroso fare chiarezza su questa vicenda, perché non vorrei che la strada intrapresa nasconda più motivazioni politiche che tecniche. E mi riferisco in particolare ai toni entusiastici utilizzati dal vicepresidente leghista del consiglio regionale, Fabrizio Cecchetti, che nel dare la notizia ha parlato di “grande vittoria del Carroccio in Regione“.

Quale sarà il futuro dei poli sanitari della Martesana?
Staremo a vedere come l’ASL Milano 2 e Regione Lombardia risponderanno delle scelte fatte davanti ai dubbi di cittadini ed esponenti politici.

Nel frattempo per il 24 ottobre prossimo, è indetta la 2^Conferenza dei servizi della ASL MILANO 2, e sicuramente il Presidente dell’Assemblea dei Sindaci dell’ASL Milano 2, Umberto Gravina, sarà sollecitato a riguardo.