Un patrimonio storico, una villa viscontea, una chiesa che evoca nomi storici come quello della Regina Teodolinda;
e poi le corti di una volta, una pieve seicentesca, e ancora qualche sprazzo di spazi verdi sul retro, verso Cernusco.
SAN GIULIANO ORA
Tutto questo è il valore prezioso che si nasconde tra le pieghe del quartiere di San Giuliano, che da due anni versa in uno stato di perenne cantiere aperto e mai concluso, dove la ditta Edilraf, connessa al San Raffaele, dopo il fallimento del 2011 ha abbandonato ogni tipo di lavoro su quel progetto ambizioso che avrebbe dovuto ristrutturare il complesso della splendida Villa Cacherano, e dare vita ad un nuovo plesso residenziale in Via Longarone.
“POLIS FONDI IMMOBILIARE” PRONTA PER FAR RIPARTIRE I LAVORI
Ad oggi, pare che la società Polis Fondi Immobiliare, abbia acquistato per 2 milioni di euro l’interno progetto di costruzione dei 180 appartamenti che ora giacciono deserti all’ingresso di Cologno in direzione Cernusco.
Nell’affare, rientrerebbero inoltre i cantieri legati alla parte storica del progetto, quella appunto di Villa Cacherano, che nei primi disegni prevedeva la creazione di un auditorium per la cittadinanza e una ristrutturazione del complesso storico, che sarebbe stata pagata con gli oneri di urbanizzazione ricevuti dal San Raffaele a fronte dell’edificazione della zona residenziale.
Ci sarebbe anche una data prevista di avvio dei lavori, intorno alla fine di novembre.
IL COMITATO “DIETRO LA CHIESA SAN GIULIANO” E L’ACCORDO COMUNE – SAN RAFFAELE
Sulla vicenda sospira e spera Stefano Facchi, nato e cresciuto a San Giuliano.
“Questa è una storia lunga, nata in modo particolare già dall’inizio, quindi ora non ci resta che fare i cani da guardia su quel che accadrà -ha commentato Facchi– per evitare che il degrado inaccettabile in cui versa una zona storica come San Giuliano, persista”.
Stefano, insieme ad altri cittadini, si sta già muovendo per costituire un comitato, e su Facebook la pagina “comitato dietro la chiesa San Giuliano“, conta già diverse adesioni. Ciò che fa storcere il naso a Facchi, è la storia che precede gli attuali cantieri abbandonati.
“Ci fu un accordo nel 2004 tra il comune di Cologno e il San Raffaele -ha raccontato- col quale il comune cedeva all’ospedale una certa volumetria di terreni che pare gli spettassero. A quel punto, nonostante il San Raffaele fosse noto per avere uno staff di architetti e ingegneri celebri in tutta Italia per le diverse costruzioni realizzate, a Cologno i lavori vennero affidati ad un esterno e di preciso all‘architetto Sarno, amico dell’attuale sindaco Soldano, poi travolto dal caso tangenti che ha visto coinvolto l’ex Presidente della Provincia Filippo Penati“.
Proprio su questi primi dettagli, si conficcano i dubbi di Stefano Facchi e di chi come lui si batte per ridare a San Giuliano la dignità storica che gli spetta. Pare inoltre, che dallo staff progettista del San Raffaele, ai tempi fossero circolate voci che parlavano di “un’imposizione” dall’esterno che caldeggiava il nome di Sarno come Architetto dei lavori.
Tutto resta al condizionale, ma nel presente la realtà è quella di un cantiere fermo da anni, con dei palazzoni squadrati che accolgono i cittadini all’ingresso di Cologno: “Con un’atmosfera che si respira in certi paesi dell’est un po’ grigi e fatiscenti“, ha commentato Facchi.
LA PROPOSTA DI STEFANO FACCHI: “SPAZI VUOTI DESTINATI AL DEGRADO ? ACCOGLIAMO I PROFUGHI”
“Non basta che qui ci sa un cantiere con centinaia di abitazioni vuote -ha continuato Stefano Facchi– ma pare che ora in zona Garden City, si parta con al costruzione di cinque palazzine con 80 appartamenti“.
Partendo da questa osservazione, Facchi, responsabile Ambiente del PD regionale, e Presidente Regionale di Ecodem, ha annunciato una proposta politica che ha intenzione di presentare al Prefetto:
“Farò notare alla prefettura, come a Cologno ci siano quantità enormi di spazi vuoti, come questo che attualmente versa nel degrado, e come il Tennis Cigni -ha spiegato Stefano, per anni anche gestore e amministratore unico della società Cigni Sport S.r.l– spazi ampi che si prestano bene all’accoglienza dei profughi, emergenza cui stiamo andando in contro, e che con l’inverno gelido in previsione, sarà nostro dovere affrontare“.
LA SITUAZIONE ATTUALE
Al momento dunque, un comitato che vigila e non dimentica San Giuliano, c’è e si fa sentire.
Se davvero i due cantieri saranno completati e portati a termine, ne beneficeranno tutti. Ma di sicuro, i cittadini si aspettano risposte, e di certo non sono disposti a concedere troppo tempo per vedere i risultati.
Qui sotto una galleria dei cantieri di San Giuliano come appaiono in questa settimana.