(immagine di copertina presa da internet dal sito del quotidiano La Stampa)
Sono ben 115 le lettere di licenziamento recapitate via email venerdì scorso ad altrettanti lavoratori della Nokia di Cassina de Pecchi. Nonostante le proteste e le pressioni perché siano ritirate, la multinazionale finlandese non pare sentire ragioni.
Lunedì sono cominciate le manifestazioni davanti ai cancelli della Nokia: l’obiettivo è “il ritiro di tutte le lettere da parte dell’azienda che non ha avuto bisogno del Jobs Act o delle modifiche all’articolo 18 per licenziare 115 persone,” ha spiegato RSU. Inoltre, secondo le stime sindacali, negli ultimi 7 anni sarebbero già stati cancellati 2500 posti di lavoro.
A nulla sono serviti gli incontri tra sindacato e azienda perché non si arrivasse a tale situazione, e nemmeno l’intervento del ministro del lavoro sembra per ora avere alcuna conseguenza. Sabato infatti Giuliano Poletti ha chiesto a Nokia di ritirare le 150 lettere di mobilità inviate in tutta Italia, auspicando una discussione e impegnandosi per una risoluzione positiva della questione.
I lavoratori non hanno intenzione di arrendersi facilmente, ed è per questo che l’altro giorno una delegazione ha partecipato alla manifestazione della Fiom a Milano, dove il segretario Landini ha ricordato al premier Renzi che “La precarietà non si combatte rendendo più facile il licenziamento”.
Vedremo nei prossimi giorni se, e come, la Nokia risponderà alle decine di lavoratori licenziati, che intanto continuano a gridare perché qualcuno li ascolti e non vengano abbandonati dalle istituzioni.