CARUGATE
INCONTRO CON IL CARUGATESE CRISTIANO BIRAGHI, TERZINO DEL CHIEVO E DELLA NAZIONALE UNDER 21

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Cristiano Biraghi

, carugatese doc e terzino del Chievo e della Nazionale Under 21, compie oggi 1 settembre 22 anni,
ed è uno dei giovanissimi del calcio italiano di cui tutti parlano ormai da tempo.

Cristiano Capitano della Nazionale Under 21
Cristiano Capitano della Nazionale Under 21

Tra i convocati della Nazionale Under 21 di Di Biagio per le partite che decideranno l’accesso ai play off per gli europei contro Serbia e Cipro,  lui è uno dei veterani e ormai, dai tempi in cui il calcio per lui era una passione ereditata in famiglia e condivisa con gli amici del Carugate, sono diventate tante anche le esperienze e le presenze accumulate in Serie A e nel calcio professionistico in generale: prima la scuola calcio a Carugate, dov’è cresciuto, poi i primi anni all’ Atalanta dagli 8 agli 11 anni e poi subito l’ Inter fino ai 18 anni, e le esperienze con la Juve Stabia, il Catania, il Cittadella e ora il Chievo Verona.

Con il Chievo, sabato scorso Cristiano ha giocato da titolare contro la Juve.
Com’è andata si sa, i bianconeri hanno vinto per 1 a 0 proprio per un autogol del terzino carugatese, incolpevole nello sfortunatissimo rimbalzo del pallone. Ma a parte l’episodio, il resto del match ha visto Cristiano tenere a freno e limitare le pericolose incursioni di Lichsteiner. “Abbiamo perso solo 1 a 0 contro la squadra probabilmente più forte del campionato -ha detto il giovane terzino carugatese e per noi Chievo, che abbiamo obbiettivi come la salvezza, non sono queste le partite che mettiamo in conto di vincere“.

In un paese piccolo come Carugate, quando un ragazzo arriva così in alto sono in molti a parlarne, e infatti ieri mattina nei bar del paese, erano tanti gli uomini con la Gazzetta dello Sport aperta a commentare la prestazione del giovane terzino, l’esordio con la nuova maglia del Chievo contro la Juve e la sua convocazione in nazionale. Nel mondo del calcio però, e dei calciatori, le cose vanno diversamente: “E’ davvero un ambiente molto difficile, anche se ammetto che regala tantissime soddisfazioni -ha raccontato- però non frega a nessuno che tu sia giovane, magari giovanissimo, e che vieni da un piccolo paese. Devi subito farti le ossa, le spalle grandi, farti rispettare e non mollare, sempre nel rispetto degli altri ovviamente”. 

Il cartellino di Cristiano resta nelle mani dell’ Inter, che dopo averlo cresciuto e fatto esordire in Champions League contro il Twente, lo ha mandato, come accade spesso, a maturare esperienza in altre società: “L’anno più duro è stato il primo nella Juve Stabia. Vivevo alla periferia di Napoli ed era la prima esperienza così lontano da casa. Non giocavo molto ed erano davvero momenti duri. Tutto mi è servito però, mi sono fatto le spalle grandi, ho imparato molto e sono cresciuto incredibilmente dal punto di vista umano“.

E calcisticamente invece ? Chi ha aiutato Cristiano a crescere nel calcio ? Il nome è di quelli che hanno fatto impazzire molti tifosi: “Quando ero all’inter avevo Maicon come compagno di squadra -ha spiegato il giovane terzino- lui mi ha davvero trasmesso tantissimo giocando nel mio stesso ruolo, e soprattutto è stato un grande amico, un vero riferimento“.  E per l’Inter Cristiano ha sempre pensieri speciali: “Ho sempre tifato nerazzurri, sin da piccolo, ed esordire in Champions con la maglia della mia squadra del cuore è stato il coronamento di un sogno. Però -ci tiene a sottolineare Biraghi ora sono professionista, e quando gioco vedo solo i colori che indosso e penso a far bene con la mia squadra, dando il massimo anche e soprattutto quando gioco contro l’Inter“.

Che Cristiano sia bravo e talentuoso, non lo dicono solo i suoi allenatori, le convocazioni in nazionale o la fiducia che ripongono Chievo e Inter nei suoi confronti, di sicuro anche il match contro la Juve ha messo in luce alcune qualità innegabili del giovane terzino. Ma spesso la bravura non basta per continuare in questa carriera e in un mondo come quello del calcio italiano, e da soli è complesso: “Io devo davvero ringraziare il mio procuratore dal punto di vista professionale, perché mi aiuta a restare equilibrato e cerca di trovarmi sempre la giusta squadra -ha spiegato Biraghi- ma soprattutto devo ringraziare la mia famiglia e la mia ragazza, perché non hanno mai smesso di starmi accanto nonostante non sia stato facile”.

Uno sguardo verso un futuro promettente, e un passo verso quelle che sono le sue origini e i suoi punti di riferimento che vanno oltre il calcio: “Mi piace tanto quando ho tempo libero, stare tranquillo con gli amici storici e con la mia fidanzata, e anche se per poco tempo, liberare la testa dalle pressioni cui sono sottoposto durante la settimana soprattutto a ridosso delle partite“. E poi c’è il tennis… altra passione di Cristiano, dove di certo non è un talentuoso astro come per il calcio, ma con il quale si rilassa e si diverte soprattutto in estate.

Bhè, non resta che continuare a seguirlo in campionato col Chievo, e in Nazionale nelle partite decisive dei prossimi giorni !

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