COLOGNO
QUELLA DEL TENNIS CIGNI E’ UNA PARTITA APERTA. ORA SI ATTENDE IL TAR

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Quella del Tennis Cigni è una partita aperta tra il Comune di Cologno e la Società Cigni Sport, che gestisce l’impianto dal lontano 1993,

GLI ULTIMI FATTI
Il mattino del 30 giugno, Vigili e Carabinieri con accanto i dipendenti comunali, hanno ripreso possesso della struttura sportiva di Via Papa Giovanni XXIII°. Dopo un braccio di ferro durato mesi, il Comune ha di fatto sgomberato e cambiato la serratura del centro, ma già in data 23 luglio, le cose potrebbero cambiare. In quel giorno infatti,  il TAR sarà chiamato ad esprimersi riguardo al ricorso presentato dal gestore della struttura.

All’interno di un parco d’impianti sportivi cittadini davvero ampio (5 strutture per il calcio, di cui una adibita anche a Rugby, Tiro con l’arco, bocciodromo, pattinaggio e ciclismo), l’impianto del “Tennis dei Cigni” fornisce due campi polivalenti per calcetto e tennis, amministrati ormai da anni dalla Società Cigni Sport S.r.l. 

LE PAROLE DEL SINDACO E IL PRIMO RICORSO AL TAR
Le prime frizioni sulla struttura del civico 23 di Via Papa Giovanni XXIII°, sono arrivate a seguito di dichiarazioni rilasciate dal Sindaco ad un giornale locale, nello scorso gennaio: “Tennis Cigni? Prima dobbiamo cacciare il gestore“, questo fu il titolo dell’articolo, seguito il giorno dopo da un comunicato emesso dal Comune di Cologno, in cui il Sindaco Mario Soldano dichiarava: “Il Comune non caccia nessuno”, sottolineando di non avere utilizzato tali espressioni e come non ci fosse nessuna necessità di “sbattere fuori” nessuno. In quell’occasione però, Soldano confermò come il problema della gestione della struttura fosse “Il contratto scaduto e non rinnovato, ed il fatto che l’Amministrazione non è ancora rientrata in possesso dei beni“. Questa spiegazioni non bastò a dissuadere il gestore dal ricorrere al TAR.

Il nodo della questione si è risolto pochi giorni fa, giovedì 26 giugno, quando il Tribunale amministrativo regionale ha deciso di respingere la richiesta di sospensiva per l’imminente riconsegna dell’impianto, avanzata dalla Società Cigni: “Il ricorso appare infondato, posto che la previsione della scadenza non esige alcuna situazione che la confermi, e alcun pregiudizio si configura quanto alla lamentata acquisizione della struttura realizzata nel corso della concessione -ha sentenziato il TAR- in ogni caso la ricorrente è invitata a desistere dall’effettuare attività sportive nell’imminenza della riconsegna dell’impianto“.

L’amministrazione aveva chiesto che la cessione si effettuasse il 30 giugno, e di fatto, nonostante l’opposizione del gestore, quel giorno il Comune ha proseguito con l’iter di cessione e si è presentato davanti ai cancelli del centro sportivo con Vigili e Carabinieri: “Un dispiego di forze spropositato per accedere a una struttura regolarmente custodita da gente pacifica e in nessun modo pericolosa”, ha commentato Stefano Facchi, ex amministratore delegato e socio della Società Cigni Sport.

LA VOCE DELLA SOCIETÀ’ DEI CIGNI
A conti fatti, a perderci, sarà solo la cittadinanza -ha dichiarato quel giorno con tristezza Stefano FacchiA prescindere da quanto deciderà il Tar a favore nostro o del comune, l’impianto resterà “scoperto” per circa un mese, permettendo così un abbandono a se stesso che lascerà via libera a furti o danneggiamenti. Avremmo preferito si proponesse una nuova società, alla quale saremmo stati ben lieti di lasciare lo spazio, ma così ci dà solo un’idea di spreco”.  

LA VOCE DELL’AMMINISTRAZIONE
L’amministrazione contattata dalla redazione, ha preferito demandare le sue posizioni ad un comunicato ufficiale previsto per i prossimi giorni, sebbene non abbia celato una ferma presa di posizione riguardo la vicenda, lasciando chiaramente ad intendere le sue ragioni.

Il TAR, come detto, ha fissato in tempi brevissimi per il 23 luglio prossimo, un’ulteriore udienza in merito alla questione.

Vi terremo aggiornati.

GABRIELE ROSSI