Si attendevano in questi giorni importanti novità per il Comitato Golfo Agricolo,
che in collaborazione con il WWF Martesana e la Legambiente Lombardia, ha impugnato due progetti comunali applicati alla grande area verde segratese, facendo ricorso al Tar (ne abbiamo parlato in questi articoli: 1, 2, 3, 4 ).
Il giorno 19 giugno, in mattinata, si è riunita la Camera di Consiglio del T.A.R.
Il pubblico non poteva assistere, erano presenti solo gli avvocati dei soggetti in causa, ad eccezione di Carmen Leo, uno degli avvocati di Segrate 2000 S.r.l., società co-proprietaria del TR1 (l’area tra Milano 2 e Parco Alhambra), attualmente agli arresti domiciliari per turbativa d’asta legata alle opere di urbanizzazione e infrastrutture di Expo 2015.
“Proprio sul TR1 si sta concentrando il nostro impegno -hanno raccontato dal Comitato- con la stesura di osservazioni al progetto. Questo appezzamento ha dimensioni notevoli e quindi il progetto edilizio è soggetto ad un ulteriore vaglio dalla Commissione Ambiente della Regione Lombardia. Invitiamo tutti a presentare proprie osservazioni a questa Commissione Ambiente“.
Come ormai noto, i tempi della giustizia italiana sono quanto mai improbabili,
così non solo l’udienza generale per la richiesta di annullamento del P.G.T., è stata fissata per il 23 Ottobre prossimo, ma ad Ottobre slitterà anche la sentenza prevista a giorni sul Tr4, per la quale la Camera di Consiglio si era riunita, come detto, lo scorso 19 giugno.
Il Tr4, è l’area situata a nord della Via Monviso, tra la casa di riposo San Rocco e l’Istituto delle Vitamine, per la quale il Comune ha già previsto l’edificazione di uno dei due palazzi a progetto: “Riguardo al Tr4 il Comune non ha tenuto conto dell’Istituto delle Vitamine -ribadiscono dal Comitato- un’industria a rischio di incidente rilevante, la cui presenza genera vincoli urbanistici a tutela della popolazione residente nelle vicinanze”.
Legato al Tr4, vi è poi il nodo inerente la nuova strada di collegamento tra la Via Monzese e la Zona Industriale Marconi, la cosiddetta variante della Via Monzese, pensata per garantire la messa in sicurezza di pedoni e mezzi pubblici lungo la Via Monzese nel tratto abitato. Anche qui il Comitato Golfo Agricolo ha le idee chiare: “La costruzione della nuova strada non garantisce automaticamente la sicurezza di chi transita lungo la Via Monzese, è invece funzionale ai nuovi quartieri previsti tra Mi2 e Villaggio Ambrosiano, e contribuirà a peggiorare la situazione viabilistica della zona, già pesantemente afflitta dal traffico di attraversamento nord-sud est”.
Potevano essere i giorni dei festeggiamenti e della delusione, e invece restano solamente i giorni di una nuova e lunghissima attesa.
GABRIELE ROSSI