Finalmente la notizia che in tanti aspettavano è arrivata:
tra il 2017 e il 2018, a Segrate, sorgerà il centro commerciale più grande d’Italia, il Westfield Milan.
Un progetto ambizioso: 18 mila metri quadri di nuove costruzioni su 4 piani. Trecento negozi di brand medio-alto, e poi ancora cinema, ristoranti e parcheggi. Un cliché già visto in Martesana, una tendenza un po’ troppo conosciuta forse, dalle parti dell’ovest milanese. Il Westfield Milan è figlio del gruppo Percassi e del colosso australiano Westfield, uno dei maggiori gruppi mondiali nel comparto. Un progetto che si inserisce a piè pari nel maxi-programma della Cassanese bis che e andrà a ricoprire un’area segratese abbandonata ormai da 50 anni, lo spazio dell’Ex-dogana.
Nulla di nuovo sicuramente per il gruppo Percassi, già costruttore dell’Oriocenter, a due passi dall’aeroporto bergamasco, dell’ Antegnate Shopping Center e del Franciacorta Outlet Village, rispettivamente alle porte di Bergamo e Brescia. Costo totale dell’operazione: circa 1 miliardo e mezzo di euro.
Lo “shopping mall” segratese si insedierà in una posizione strategica, a due passi dall’aeroporto di Linate, al centro della nuova “viabilità speciale” che vedrà congiungersi Milano, con la Brebemi, con l’est milanese e la bergamasca. Il tutto a pochi minuti di auto.
Questo insediamento però sta facendo un sacco discutere in città.
Se da una parte il primo cittadino di Segrate, Adriano Alessandrini, si dichiara entusiasta del progetto e delle conseguenze positive che avrà a livello locale in termini di introiti e occupazione, dall’altra ci sono una schiera di cittadini che non approvano per nulla questa scelta: “Anzitutto perché la zona Est milanese pullula di centri commerciali -sostengono i cittadini- e quindi l’insediamento di un nuovo polo commerciale e per lo più considerato inopportuno. Secondariamente – continuano – con un nuovo polo di queste dimensioni la tendenza all’inquinamento prenderà quota vertiginosamente. Nuovo traffico e nuovo cemento, a scapito dei pochi spazi verdi rimasti, in un’area già interessata da infrastrutture, strade, vie di connessione importanti e insediamenti produttivi”.
Anche i commercianti locali mostrano le unghie: il sorgere di un nuovo shopping center è sicuramente una minaccia per le micro attività locali, già messe a dura prova dalla crisi del commercio che ha morso l’economia reale della zona dal 2007 a oggi.
A frenare questo malumore, però, ci ha pensato il Sindaco Alessandrini, che in un comunicato stampa ha dichiarato: “non si parla di un supermercato qualunque, bensì di un centro fitto di grandi marchi, tra cui Le Gallerie La Fayette, in cui non si andrà a prendere il latte o il pane, ma si concentrerà occupazione e sviluppo. Più che un minaccia per i nostri commercianti locali, attirerà gente da tutto il mondo e porterà a Segrate ricchezza e pubblicità”.
Un braccio di ferro destinato a continuare.