MARTESANA APPROFONDIMENTO
IL RADUNO NEONAZISTA, IL PRESIDIO ANTIFASCISTA, IL SINDACO TROIANO IN CORTEO, LE PAROLE DEI PRESENTI

Il Corteo per le strade di Brugherio
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Doveva essere a Carugate, e invece è stato a Brugherio,
doveva essere in un capannone nascosto, e invece è stato in un locale ben noto, il LostTown.
Ancora non è stato chiarito se il proprietario sapesse della natura dell’evento e dei suoi contenuti, oppure no.

Ma entriamo nella cronaca della giornata, approfondendo quello che poi è stato il vero evento del sabato 14 giugno, il presidio carugatese voluto da Arci Area, poi diventato un corteo terminato a Brugherio. Ve lo raccontiamo attraverso le voci dei diversi protagonisti e delle diverse realtà che hanno dato vita al movimento del pomeriggio.

IL PRESIDIO, LE RAPPRESENTANZE E I SINGOLI CITTADINI
L’ a.n.p.i.
Prima ancora che arrivasse conferma del luogo del concerto NaziRock, il presidio organizzato da Arci Area ha trovato l’adesione di numerose realtà, prime fra tutte alcune sezioni dell’ A.N.P.I. in Martesana: “Con questo presidio vogliamo dimostrare e manifestare profonda indignazione e condanna per tutte le manifestazioni razziste e xenofobe fatte da movimenti dichiaratamente fascisti e nazisti -ha dichiarato Francesca Murtas, Presidentessa della sezione Cassinese dell’ ANPI La nostra idea di Europa contrasta con le idee terribili di razzismo e fascismo. Queste manifestazioni sono contro la costituzione, sono reato“. Oltre alla sezione di Cassina De’ PecchiBussero, accanto a quella provinciale di Monza e Brianza sono intervenute anche rappresentanze da Cologno ed Agrate:Noi rappresentiamo l’antifascismo –hanno detto gli agratesi Meregalli e Papotti– siamo qui per dire con forza che non accettiamo manifestazioni di questo tipo sul nostro territorio”. Il Presidente della sezione di Cernusco Danilo Radaelli invece, oltre a ribadire con forza i concetti già espressi dai suoi colleghi, guarda avanti:Al di là del presidio, vogliamo prossimamente proporre un momento come ANPI di zona e provinciale, per lavorare sul territorio con i giovani e insegnare il rispetto della Costituzione: il movimento antifascista è un impegno quotidiano”.

La gente comune e le organizzazioni
Come auspicavano in molti, il presidio è stato raggiunto anche da molti carugatesi slegati da realtà e organizzazioni politiche definite. Gente non proprio giovanissima è scesa sui marciapiedi con parole precise: “Io ho visto la guerra -ha ricordato un’anziana signorae per questo dico che queste cose non devono succedere“. Alcuni uomini arrivati in gruppetto hanno raccontato: “Siamo qui come singoli cittadini, ognuno di noi condanna queste cose. E’ importante conoscere la storia per evitare che si ripeta, e per poter riconoscere quando si sta ripetendo“.

L’ Arci Area dunque, con il suo “Noi diciamo No” gridato dai profili Facebook, dalle riunioni e dalle dichiarazioni di alcuni suoi storici membri, ha davvero rintracciato un sentire comune che in questi giorni ha colpito i cittadini carugatesi forse al di là di quanto immaginabile, e la folta presenza al presidio, continuata anche a Brugherio, ne è stata la dimostrazione. Ovviamente non sono mancate le associazioni e le organizzazioni, come Martesana Libera che aveva già annunciato la sua presenza, oltre a tutte le realtà che hanno firmato il volantino dell’iniziativa (leggi qui).

I politici della Martesana 
Con una vistosa bandiera della Pace, è giunto al presidio anche Giuseppe Bottasini, candidato Sindaco per Pioltello alle scorse elezioni. Alla domanda “anche lei qui?“, la risposta di Bottasini è stata istintiva: “Bhè, sono i fondamentali della democrazia questi! L’antifascismo sta alla base della politica, non potevamo mancare“. Da Cassina De’ Pecchi è giunto in seguito il neo Assessore alle Politiche Giovanili Tommaso Chiarella, oltre a Valerio Marchesi di Sinistra per Bussero.

Da Carugate invece, la rappresentanza politica è stata minima. Il Sindaco Gravina non ha partecipato al presidio, e come ha precisato lui stesso, non l’ha nemmeno autorizzato: “La richiesta mi è giunta troppo tardi sia per consentirlo che per negarlo -ha detto il primo cittadino- e tantomeno è arrivata un’approvazione da parte del prefetto o del questore“. Per quanto riguarda la richiesta al questore, i manifestanti spiegano: “Ci siamo organizzati in fretta e furia da quando è comparsa la notizia, quindi il tempo necessario non c’è stato“. Gli unici esponenti politici carugatesi al presidio antifascista, sono stati Paolo Molteni e Iuri Verderio di Sinistra Unita Per Carugate: “Siamo qui per 3 principali motivi -ha detto Moltenidare un segnale sociale di condanna dell’apologia del fascismo e di difesa della Costituzione, un segnale che completi il lavoro svolto dalle istituzioni in questi giorni. In secondo luogo però, la protesta è indirizzata alle Prefetture, che non dovrebbero lasciare che si arrivi a presidi, ma dovrebbero evitare raduni dai contenuti esplicitamente xenofobi. In ultimo, questo momento è un’occasione di aggregazione importante di diverse realtà che durante l’anno si occupano di cose diverse e oggi si ritrovano tutte unite sotto il cappello dell’antifascismo“.

I volti noti dell’antifascismo
Tra i volti noti del panorama antifascista milanese, oltre a quelli di tutti i giovani militanti che da anni si battono in nome della Costituzione, anche Luciano Muhlbauer, ex Consigliere Regionale di Prc, e Saverio Ferrari, responsabile di “Osservatorio Democratico“, che ha parlato tra le altre cose, della realtà delle Nuove Destre: “Il problema non è in Martesana, ma in tutta la Lombardia, dove si verificano spesso manifestazioni come quella di oggi. Sono in crescita fenomeni di questo tipo, sia sotto sigle nazionali spesso fragili, come Casa Pound e Forza Nuova che stanno slittando verso la Lega Nord, sia in altre realtà neonaziste, come la Comunità Militante dei 12 Raggi e gli Hammerskin. Tra Milano, la Brianza e Varese sono nate numerose formazioni nostalgiche del Terzo ReichLe cose rimangono sospese, ma possono presto precipitare a causa di metodi violenti”.

Ferrari inoltre, con parole molto forti, ha pesantemente accusato l’operato delle Prefetture: “Ora si sta parlando di Brugherio come luogo del raduno -ha detto- La cosa grave è che probabilmente il sindaco di Brugherio non ne sa nulla. C’è un problema nelle istituzioni: il comitato di Ordine e Sicurezza, in spregio alla Costituzione, anziché impedire eventi come questo, che manifestano istigazione all’odio razziale, sembra coprirli”.

Da Carugate sino alla conclusione brugherese della manifestazione, a seguire il corteo c’era anche il giornalista di Radio popolare Alessandro Braga: “Tutto ciò è inaccettabile e Radio Popolare, in quanto fortemente radicata del territorio come radio di sinistra, non può non esserci. Oggi dimostriamo anche la nostra speranza perché queste cose non si verifichino più”.

IL PRESIDIO VA A BRUGHERIO.
IL SINDACO MARCO TROIANO SI UNISCE AL CORTEO. ARRIVANO LE CRITICHE A GRAVINA

Marco Troiano, era forse quello che meno era stato coinvolto dagli allarmismi della scorsa settimana.
Seppur in allerta, la sua città non pareva essere così toccata dal raduno, e invece proprio quel LostTown novità di successo degli ultimi anni, è stato prescelto dai neonazisti. Il Primo Cittadino Brugherese, come sosteneva Ferrari, non era dunque stato allertato per tempo, se non da una telefonata delle 13.00 del Sindaco Gravina, per ammissione dello stesso.
Così Troiano si è ritrovato nel giro di poche ore a dover affrontare l’arrivo delle Forze dell’ Ordine nel suo territorio, le due camionette della Polizia a presidiare il parcheggio di Viale Europa adiacente al LostTown, il sopraggiungere dei Carabinieri precedentemente impegnati a Carugate, e l’arrivo dei manifestanti, che una volta saputo del luogo del raduno, hanno spostato la loro protesta a Brugherio.

In tutto questo il Sindaco brugherese ne è uscito tra gli applausi di tutti i presenti.
Ha accolto il presidio in Viale Europa, angolo Via Rodari, con parole di assenso: “Se è pacifico, ben venga che ci sia un presidio che dica che queste manifestazioni sono inaccettabili e va benissimo che il corteo si sia spostato qui a Brugherio. Cosa ne penso di questo raduno neonazista? Non va bene, non va per niente bene.” Successivamente, dopo aver acconsentito ad un corteo sino al monumento della Pace di Piazza Giovanni XXIII, ne ha preso parte sempre in accordo con Digos e Comandante dei Carabinieri di Vimercate D’Aleo, e durante una pausa ha preso parola per ringraziare i presenti (guarda video di copertina): “Vi ringrazio per due ragioni. Per aver tenuto ad essere presenti a marcare la gravità del gesto e l’importanza di essere presenti a dire no a queste situazioni. Dall’altra parte grazie per averlo fatto in questa maniera pacifica a dimostrare che c’è una differenza, negli atteggiamenti, nello stile e nel comportamento rispetto a quanto di grave sta accadendo, e sulla gravità non c’è bisogno di dire altro, penso che siamo d’accordo tutti“.

A seguito dell’intervento del Primo Cittadino Marco Toriano, sono arrivato a caldo i commenti di Paolo Molteni di Sinistra Unita per Carugate: “Volevo far notare la differenza di stile tra i due sindaci -commenta- il nostro non ci ha aperto i cancelli per il presidio se non dopo lunga trattativa col Comandante dei Carabineri, mentre Troiano che ci ha visto arrivare senza il preavviso di giorni, ha sfilato con i manifestanti e ha ringraziato per la presenza. Gravina è rimasto tra i Carabinieri, non ha fatto un passo avanti verso i manifestanti“.

IL RADUNO NEONAZISTA E L’ARRIVO DEGLI SKINHEADS
Il ritrovo degli Hammerskin doveva essere alle 17.30 alla rotonda del Carosello di Carugate, ma poco prima pare siano arrivate comunicazioni di disdetta. In effetti, nel parcheggio del LostTown di Viale Europa, i membri dell’organizzazione neonazista hanno iniziato a radunarsi già dalle prime ore del pomeriggio sotto gli occhi di due camionette della Polizia. Intorno alle 22.30, l’intero parcheggio antistante e anche quello retrostante il locale, erano a completo appannaggio militare, con decine di blindati tra quelli dei Carabinieri e quelli della Polizia, tra camionette, cellulari e Jeep.

Sul piano dell’ordine pubblico, chi si preoccupava che la sicurezza fosse mantenuta è stato accontentato. Sul piano culturale e sociale invece, chi chiedeva un divieto e una condanna da parte delle alte cariche prefettizie, dovrà continuare a chiedere.

VIDEO E INTERVISTE : Sara Molteni
ARTICOLO E FOTO: Magni Giorgia