Resta ancora sospesa la situazione alla DIELLE di Cassina de’ Pecchi, azienda specializzata nel riciclaggio di plastica, che ha sede in paese dal 1981.
È ormai da più di un mese che 63 dipendenti dell’azienda, assunti tramite la società Cooperativa Fast Service Italia, manifestano fuori dai cancelli della sede locale tramite un presidio continuo: protestano per la scarsa sicurezza e serenità nell’ambiente lavorativo, per le buste paga da fame e per il carente inquadramento contrattuale.
Lo sciopero, iniziato il 18 Maggio scorso, ha visto anche alcuni momenti di tensione tra i lavoratori, per lo più stranieri, e le forze di polizia, che ogni giorno tengono sotto controllo la situazione. Un momento di scontro si è verificato Venerdì 13, quando i manifestanti hanno cercato di impedire ai nuovi assunti, subentrati al loro posto nell’azienda, di entrare nello stabilimento.
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Negli ultimi giorni la situazione sembrava essere tesa ma stabile.
E invece ieri la situazione è precipitata nuovamente “Per via dell’ennesimo tavolo di trattativa saltato a causa dei proprietari dell’azienda”, come raccontato dal Movimento Casa Pioltello, presente al presidio.
Gli operai hanno deciso di bloccare l’entrata dei lavoratori della nuova cooperativa che collabora con la Dielle. Si sono verificate tre cariche della polizia per cercare di creare un varco nel gruppo per consentire il passaggio dei neo assunti, con il risultato di aver permesso il passaggio di un numero minimo di questi, all’incirca sei persone.
Lo scontro ha prodotto qualche ferito, ma per fortuna non grave. La polizia è poi rimasta per monitorare la situazione, in particolare per permettere poi agli operai di uscire dallo stabilimento a fine giornata.
I LAVORATORI IN SCIOPERO
Da troppe settimane le giornate trascorrono lente e inesorabili davanti ai cancelli della Dielle.
Al presidio, composto di poche sedie, tavoli e qualche rifugio improvvisato, si danno il cambio i 63 lavoratori in sciopero, sostenuti da alcune realtà a loro vicine in questo momento di lotta: “Ci sono persone tra di noi che lavorano per questa azienda da 15 anni– raccontano gli scioperanti- Vorremmo stipendi dignitosi e più rispetto per il nostro lavoro e per le persone che siamo: non di rado ci sono stati rivolti insulti razzisti, anche molto pesanti”.
Stando alle parole degli operai in presidio, pare dunque che i gravi attacchi personali e le condizioni di sicurezza precarie, abbiano reso la situazione insostenibile, ed è per questo che i 63 hanno deciso di reagire.
LE PROPOSTE
Anche al sindacato purtroppo la speranza comincia a vacillare: il passo più probabile parrebbe essere il licenziamento di tutti i 63 lavoratori, in alternativa ad una cassa integrazione straordinaria. Queste sono le opzioni che si pongono davanti ai lavoratori in sciopero. Varie però sono state le proposte giunte dalle varie parti in causa.
“La proposta del sindacato è quella della cassa integrazione a rotazione, con una riduzione delle ore settimanali – ha spiegato Fabio Zerbini dei Cobas– I lavoratori mai accetterebbero di dividersi i posti. Sono più propensi invece alla divisione delle ore di lavoro a testa.”
Giovedì scorso è arrivata la proposta della cooperativa uscente (Fast Service Italia): assunzione di 30 persone, con l’esclusione delle restanti. I lavoratori hanno rifiutato immediatamente. Così come hanno rifiutato la proposta di lavoro per 35 persone a cassa integrazione a zero ore, con possibile reintegrazione in siti lontani (sei posti parrebbero essere già disponibili a Napoli). “Per ora non c’è né un accordo né una qualche sorta di preaccordo – ha concluso Zerbini– Possiamo solo notare l’assenza del nostro interlocutore principale, cioè l’azienda”
LE PAROLE DEL PRIMO CITTADINO E LE RICHIESTE DELL’OPPOSIZONE
Massimo Mandelli, Sindaco di Cassina de Pecchi, ha autorizzato il presidio dei lavoratori della Dielle in sciopero, dopo essere stato sul posto e averne constatata la natura fondamentalmente non violenta. Al momento non può fare altro che garantire l’ordine pubblico, in quanto le trattative in corso vedono come due interlocutori principali il sindacato e l’azienda. “Venerdì incontrerò il prefetto e capiremo come portare avanti le trattative. Il mio augurio è che si possa trovare una soluzione al più presto” spiega il primo cittadino.
Andrea Maggio, consigliere di opposizione della Lista Civica di centrodestra “Uniti per Cassina“, ha scritto al primo cittadino: “A distanza di quasi 1 mese dal Suo insediamento non abbiamo sentito una parola riguardo della situazione venutasi a creare presso la Dielle. Speriamo l’attenzione venga prestata anche a talune dinamiche, che purtroppo in alcuni momenti sono sfociate in violenza nei pressi del presidio […] Oggi lavoratori e titolari Dielle convergono su un punto: assenza e silenzio delle istituzioni. E’ quindi necessario un Suo reale interessamento. Le chiedo inoltre di informare il Consiglio Comunale e la Cittadinanza sugli eventi, quali sono le azioni dell’Amministrazione rispetto ad un nuovo problema sociale sul proprio territorio”
L’AZIENDA
La Dielle ha rilasciato una nota ufficiale ad alcuni organi di stampa locali, in cui sostiene di ritenersi “assediata dai lavoratori in sciopero” e in cui afferma di non voler più avere a che fare con la cooperativa alla quale appartengono; l’azienda ha infatti rescisso il contratto d’appalto alla Cooperativa Fast Service per “gravissimi inadempimenti”.
Andati a vuoto tutti i tentativi di accordo, ha quindi deciso di dare l’appalto ad un’altra cooperativa, cercando di portare avanti il lavoro all’interno dello stabilimento. Purtroppo, contattata telefonicamente dalla Redazione nel tentativo di interrogare tutte le parti in causa, non è stato possibile parlare con alcun responsabile.
I prossimi giorni saranno cruciali per la Dielle e per i lavoratori in sciopero:
se l’incontro con il prefetto risulterà ancora infruttuoso, la situazione non farà altro che complicarsi ulteriormente.
SARA MOLTENI