CASSINA
MASSIMILIANO VERGA PRESENTA IL SUO ULTIMO LIBRO SULL’ ESSERE PADRE DI UN FIGLIO DISABILE

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“Dei miei tre figli, uno è disabile. Moreno non vede, non parla e non può capire quasi nulla di quello che gli succede intorno. Moreno non sarà mai un uomo libero, anche se io fossi il padre migliore del mondo.
Perché Moreno non può scegliere.”

Tra le altre, usa anche queste parole Massimiliano Verga, per presentare il suo ultimo libro “Un gettone di libertà”, che ufficialmente porterà davanti al pubblico domani sera 29 maggio, alle ore 21.00 in Via Roma 81 nel salone della Cooperativa Sociale “La Speranza” di Cassina De’ Pecchi.

Verga è padre di tre figli Jacopo, Cosimo e Moreno. Proprio quest’ultimo è diventato gravemente disabile poco tempo dopo la nascita. In “Zigulì”, suo primo romanzo, presentato già tempo fa sempre alla Cooperativa La Speranza, Verga raccontava senza mezzi termini lo shock e la rabbia per la situazione che si era venuta a creare. Niente buonismo, niente pillole addolcite ma la cruda verità fatta di “odori, sapori e immagini della vita con mio figlio Moreno. Odori per lo più sgradevoli, sapori che mi hanno fatto vomitare, immagini che i miei occhi non avrebbero voluto vedere”. Ma Verga in quel libro lasciava grande spazio per “scattare quella fotografia che non mi abbandona mai, quella che ci ritrae quando ci rotoliamo su un prato, mentre ce ne fottiamo del mondo che se ne fotte di noi.

Ora l’autore ritorna a Cassina con la sua nuova opera: “Un gettone i libertà“, che presenta un nuovo elemento rispetto alla precedente esperienza. Anche qui è raccontato il percorso di un padre accanto ai suoi figli, le differenze dell’essere riferimento per ragazzi fortunatamente sani, e il ruolo che si ha invece davanti al proprio figlio disabile. La paternità continua ad essere centrale ma la riflessione si fa duplice quando l’autore riscopre in se stesso l’essere “figlio di un padre“. Nella presentazione del libro, edito da Mondadori, Massimiliano Verga conclude la sua introduzione così:

Con Jacopo e Cosimo, posso provare a mettere nelle loro tasche un gettone di libertà. Magari minuscolo e un po’ ammaccato. Ma posso sperare di riuscirci. Con Moreno, invece, so che non sarà mai possibile. Insomma, ho imparato presto che alcune partite non si potranno mai vincere […] ma quelle partite meritano di essere giocate comunque, anche se sai che non porterai a casa i tre punti. Per un motivo molto semplice: quelle partite possono essere anche tremendamente divertenti”.