La seconda puntata del Caffè col candidato in radio, ha portato negli studi di Radio Cernusco Stereo Andrea Maggio, candidato Sindaco della Lista Civica Uniti per Cassina. Ecco alcuni passaggi importanti dei suoi trenta minuti di diretta, che potete riascoltare insieme a quelle di tutti i candidati, alla pagina web di RCS
ANDREA MAGGIO – LISTA CIVICA UNITI PER CASSINA
Sposato da tredici anni e con un figlio di nove, Andrea Maggio a trentotto anni ha già un curriculum politico piuttosto impegnativo. E’ alla sua terza candidatura, e dopo l’esperienza come consigliere con la giunta Ginzaglio, è stato nominato dall’ ex Sindaco D’Amico, Assessore alla Viabilità, Politiche Giovanili e Conservazione del Territorio, anche in virtù delle sue competenze lavorative nel settore della sicurezza stradale della Provincia di Milano. La viabilità è dunque uno snodo centrale per lui, che commenta così l’attuale periodo di trasformazioni del territorio: “Ci sono grandi infrastrutture che porteranno a grandi cambiamenti e al momento recano disagi, ma credo che queste difficoltà si possano tollerare e sopportare se produrranno in futuro benefici sociali”.
L’esperienza con la giunta d’Amico e la sfiducia nella politica
“Credo davvero che sia stata un’esperienza per me bellissima e importante. Mi ritengo una persona fortunata perché non tutti hanno la possibilità di fare l’assessore. Tutti poi sanno com’è finita quella giunta. A sette mesi dalla fine del mandato sono iniziate ad arrivare defezioni e assenze. L’ex Sindaco allora si è comportato con grande onestà, senza abbarbicarsi alla poltrona ma prendendo atto semplicemente che la maggioranza non esisteva più e che il voto della cittadinanza era stato tradito“. Sul fatto che questa caduta e il successivo commissariamento, siano cose che insinuano sfiducia nella gente, e mettano in luce la debolezza della politica, Maggio riconduce le colpe ad un atteggiamento preciso di molti politici: “Anche io spesso sono sfiduciato da ciò che vedo, e credo che l’unica soluzione sia in mano ai cittadini, che devono smettere di votare personaggi che continuano a cambiare bandiera, a fare il salto della quaglia che in Italia è ormai istituzionalizzato, è pratica comune e danneggia chi, come me, cerca di mantenere fede e coerenza in un’idea. Come certi esponenti del nostro centro sinistra, che in 9 anni hanno cambiato un po’ tutti gli schieramenti. Queste persone hanno curriculum politici su cui davvero bisognerebbe ragionare”. Ma per il Candidato della Lista Civica Uniti Per Cassina, questi trascorsi in più fazioni della politica, non vengono davvero considerati come dovrebbero in un paese come Cassina, perché “E’ ancora un paese dormitorio, sebbene le cose cambino sensibilmente. La gente esce di casa alle 6.00, torna alle 19.00, e non ha tempo di informarsi su chi davvero siano i candidati e quali siano i loro trascorsi nella politica, e molti fanno leva proprio su questa disinformazione”.
I rimpianti per le opere incompiute nel precedente mandato
Il crollo dell’ex giunta D’Amico, ha lasciato a metà alcuni importanti progetti che l’allora assessore Maggio aveva già avviato. “La colpa è in primis del fatto che siamo vittime del patto di stabilità, uno strumento stupido che ci impone assurdi vincoli di spesa”. La prima delle cose che il candidato sindaco rimpiange di non aver potuto ultimare, è l’abbattimento delle barriere architettoniche alla stazione della metropolitana di Cassina, per la quale vi erano già accordi avviati con l’allora amministratore delegato ATM Elio Catania. Altro punto dolente invece, è la realizzazione della pista ciclabile nel tratto che avrebbe attraversato internamente Cassina per congiungere Cernusco e Gorgonzola: “Tutto era pronto, il progetto già sul tavolo, eppure si è fermata la macchina per via del patto di stabilità. Credo sia offensivo verso i cittadini che sono chiamati a pagare le tasse, con le quali noi sistemiamo il bilancio e incassiamo fondi, e poi vedono questi fondi bloccati e non beneficiano dei servizi”.
La canzone del candidato
Cassina è sempre più di Vasco a quanto pare, perché dopo la scelta di Paolo Pagani, anche Andrea Maggio torna sul rocker bolognese con “Ogni Volta”, e svela la sua grande passione per Vasco, che ha seguito per tutta l’Italia, girando in furgone con altri amici appassionati sin dal primo concerto live del 1989. “Una canzone che parla anche di coerenza”, dice Maggio lanciando il pezzo.
Il programma e la lista
Famiglia, Sport e Giovani, sono le tre parole attorno a cui Andrea Maggio ha fatto ruotare il riassunto del suo programma. Per la famiglia, si parla di “incremento delle politiche dedicate ai nuclei famigliari, e un proseguo di quelle già precedentemente avviate“. Lo Sport invece, è inteso dal candidato di centro destra, come “integrazione sociale, come un modo di recuperare ragazzi in difficoltà, e per questo sarà fondamentale l’apporto delle società sportive del paese”. A fine intervista inoltre, il candidato parlerà anche dell’idea di costruire un centro sportivo polivalente e unificato. Per quanto riguarda i giovani invece, Andrea Maggio cita lo Spazio Giovani Martesana, progetto sovracomunale di cui Cassina fa parte con un ruolo importante, realtà che ha nel tempo consolidato il suo valore varcando i confini comunali e internazionali, sotto la coordinazione di Nico Acampora. “Con lui a Cassina abbiamo ottimi rapporti ereditati anche dal passato. Io ho avuto l’onore di presiedere questo gruppo di assessori che insieme, indipendentemente dal colore, hanno lavorato splendidamente e con successo“. Questi tre punti sono ancora centrali per Lista Uniti per Cassina, composta per lo più da quarantenni, tra cui, ci tiene a precisare Maggio: “Anche cinque donne molto valide”.
Le domande scomode
Anche per il candidato di centrodestra non poteva mancare la domanda sulla questione Jabil: “Mio padre ci lavorava usando si chiamava ancora GTE ed erano merciai. Credo che da questo punto di vista si debba continuare sulla strada intrapresa dalla giunta D’Amico, con un PGT che impedisca speculazioni edilizie in quell’area, ma che ponga sulla stessa un vincolo, cioè l‘obbligo ad una destinazione produttiva e industriale. Questo lo avevamo già proposto con l’ex giunta, era stato approvato a gennaio e poi qualcuno ha cambiato idea e lo ha bocciato a luglio. Chiunque vinca le elezioni deve affrettarsi ad approvare un PGT che reintroduca la questione del vincolo”.
La viabilità
Un po’ per lavoro come detto, e un po’ per il suo precedente mandato di Assessore, Andrea Maggio resta legato al tema della viabilità, e commenta così la questione del famoso tunnel sotto la Padana: “Era un progetto ambizioso nominato per la prima volta dall’ ex sindaco Giovanni Mele e poi ripreso con forza e convinzione da D’Amico con uno studio di fattibilità. Il progetto sarebbe stato finanziato in parte dal PGT e in parte dai fondi di bandi per opere straordinarie. Successivamente però ci si è resi conto che per molti aspetti era una realizzazione complessa, sia per la vicinanza delle abitazioni che per il livello della falda acquifera. Ora come ora è un progetto da mettere da parte per evidenti ragioni economiche“. Il candidato torna anche su due opere stradali, accennando alla prosecuzione della strada 121 Pobbiano Cavenago, e la strada che avrebbe dovuto partire dalla rotonda del Colombirolo attraversando il Parco Sud: “E’ evidente che che questo progetto abbai avuto dei vincoli di attuazione proprio perché si parlava di attraversare un parco. Noi vogliamo preservare le aree verdi, e magari pensare a nuove strade che le lambiscano solamente”.
Vivacizzare il paese dormitorio
“Quelli che ora si definiscono ambientalisti e danno a noi dei cementificatori, hanno costruito abitazioni su 504.000 metriquadri, nuove case quindi ma non abbiamo nemmeno un’area feste dove concentrare gli eventi.” Andrea Maggio ritiene che per svegliare Cassina dal torpore di un paese dormitorio, si debba dare più spazio ai locali che vogliono creare eventi, serate, iniziative: “Abbiamo numerosi bar che vorrebbero organizzare serate, ma che si trovano a fare i conti con il vicinato poco tollerante al rumore o al disturbo. In paese abbiamo solo un’associazione giovanile che organizza eventi da 2000 persone senza creare polemiche, ma i bar e i locali sono in seria difficoltà. Se sarò Sindaco, e anche se non dovessi diventarlo, chiederò più tolleranza per le attività di intrattenimento del paese”.
Appello al voto
“Il mio è innanzitutto un appello ad andare a votare, perché è importante poter esprimere le proprie preferenze. Quello che verrà dato poi, non sarà un voto per me, ma per un gruppo di 17 persone valide e giovanili, supportate dalle competenze dei partiti. Quello indirizzato a me personalmente invece, sarà un voto al metodo, al modo di stare in mezzo alla gente, di approcciarsi ai problemi dei cittadini, forse meno politico ma molto più vicino”.