SEGRATE
IL COMITATO GOLFO AGRICOLO FA RICORSO AL TAR

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A Segrate esiste un’area verde che sulle carte viene indicata con il nome di TR4, e che fa riferimento alla zona compresa tra la RSA San Rocco e la S.p.a. Istituto delle Vitamine.
L’area verde in questione, zona agricola e piena di estesi prati, è nota ai cittadini come il “Golfo Agricolo“, e per difenderlo è nato nel 2003 il Comitato Golfo Agricolo.

Il gruppo, costituito da semplici cittadini, non è legato a nessuno schieramento politico, e sta insieme nella convinzione che questo piccolo e importante polmone verde agricolo, vada tutelato e salvaguardato. L’istituzione del comitato è avvenuta a seguito di alcuni progetti di edificazione dell’area, presentati dalla giunta Alessandrini.

LA DELIBERA COMUNALE E IL RICORSO AL TAR
Lo scorso 7 marzo, il Comitato Golfo Agricolo insieme a WWF Martesana e Legambiente Lombardia, hanno depositato un nuovo ricorso “per chiedere l’annullamento della delibera di Giunta n. 131 del 19/12/2013 con cui il Comune di Segrate ha approvato l’edificazione di una prima parte del Golfo Agricolo”, si legge nel comunicato ufficiale.

La delibera nell’occhio del ciclone, prevede la costruzione di un complesso residenziale di due palazzi di circa 8 piani, cui si aggiunge la realizzazione di una bretella di collegamento tra la zona industriale Marconi e la Via Monzese. Ne conseguirebbe, a quanto pare, la scomparsa dell’area verde agricola.

I MOTIVI DEL RICORSO AL TAR
Il Comitato Golfo Agricolo ha preso in esame la delibera in questione, e analizzandola in ogni dettaglio, ne ha estratto tre punti di grande criticità.

  • L’area verde di cui si parla, rappresenta per la zona un corridoio verde non solo fondamentale, ma anche di rilevanza prioritaria secondo lo stesso Piano Territoriale della Regione Lombardia. I “corridoi verdi”, sono fasce di prati che consentono la crescita della biodiversità, e creano barriere naturali in zone eccessivamente inquinanti e trafficate, in modo da preservare dalla totale scomparsa le aree verdi.COn il piano di edificazione verrebbe meno questa priorità.
  • Sul comune di Segrate inoltre, la piantumazione preventiva (preverdissememnt) obbligatoria come compensazione ecologia in caso di edificazione di aree verdi, non sarebbe stata completata nei termini previsti, secondo il Comitato e non solo: “Almeno il 10% delle piante è morto -prosegue il comunicato- Poiché gli alberi sono stati messi a dimora alla fine dell’anno scorso, hanno fusti bassi e diametri di pochi centimetri. Non possono, pertanto, assolvere ad alcuna funzione di compensazione ecologica”.
  • Il terzo nodo della questione, è l’Istituto delle Vitamine, nella cui sede di Via di Vittorio, oltre agli uffici ci sono impianti di stoccaggio, manutenzione e lavorazione di agenti chimici per al produzione di prodotti destinati all’industria zootecnica, alimentare, farmaceutica e cosmetica. Più di altre, questa azienda dovrebbe avere per legge dei corridoi verdi lungo il suo perimetro, come viene spiegato dal Comitato: “La società è pertanto soggetta alla Legge Seveso che prevede l’individuazione di due fasce circostanti gli impianti a tutela dei lavoratori e della popolazione in caso di incidenti. Con l’approvazione del Piano attuativo TR4, le tutele poste da suddetta legge verrebbero meno”

LA SENTENZA

Lo scorso 17 Aprile si è tenuta un’udienza in merito al ricorso, di cui ancora si attende di conoscere il verdetto. Nel frattempo, il Comitato continua la sua opera di sensibilizzazione e informazione, raccogliendo fondi destinati esclusivamente alle iniziative organizzate e al pagamento del ricorso al TAR.