“Non è finito niente, niente …”
Sono queste le forti parole pronunciate da coach Gazzoni nel tentativo di tenere alto il morale dei suoi road runners, palesemente demotivati dalla pesante sconfitta subita in casa contro Casalmaggiore. Ancora una volta le condizioni non sono ottimali. La formazione è fortemente rimaneggiata a causa degli innumerevoli infortuni e il fatto che la partita sia decisiva per le sorti del campionato, di certo non aiuta.
Il Cernusco però parte alla grande, e nonostante un’evidente differenza di peso in mischia, il centro Vitali Coropcean mette a segno una meta che porta in vantaggio i padroni di casa dopo soli 5 minuti di gioco. Anche il Casalmaggiore però è venuto per giocare una partita determinate per il campionato, e la loro reazione si fa subito sentire ed è devastante. Ovviamente non scelgono di fronteggiare il CE sul piano tecnico e tattico, puntano bensì sull’aggressività e sull’impatto fisico. Ottima mossa per la compagine cremonese che approfitta delle pesanti assenze nelle file del CE e costringe i road runners a difendersi per tutto il primo tempo all’interno dei propri ventidue metri.
Il Cernusco torna in campo per il secondo tempo con più determinazione e grazie alla riacquistata lucidità la partita prende una piega diversa, le giocate diventano più incisive e convincenti e grazie ad un’azione da manuale la seconda linea Barisione deposita l’ovale in meta con una spettacolare penetrazione. I road runners tentano di cambiare strategia cercando di giocare al largo con i tre quarti, ma Casalmaggiore riesce a mantenere la partita sul piano prettamente fisico, arginando così i tentativi di incursione del Cernusco che, già affaticato dai colpi subiti nel primo tempo, finisce col cadere nella trappola.
Il nervosismo diventa palpabile nell’aria e la tensione in campo è alle stelle, inevitabilmente i falli anche se discutibili, diventano troppi e Casalmaggiore con astuzia coglie l’occasione per mettere a segno dei calci piazzati che gli consentono di acquisire un margine sufficiente per portare a casa la partita sul punteggio di 12 a 18. Nonostante un pubblico che poco ha a che fare con lo spirito che contraddistingue questo fantastico sport, in campo si è visto un buon Rugby e soprattutto un grande cuore che però non è bastato per rimediare ad alcune ingenuità che purtroppo rischiano di compromettere il raggiungimento della seconda posizione in classifica.
Ora non rimane che alzarsi in piedi e affrontare con la massima grinta il resto del campionato. Questo è uno sport duro che non perdona e bisogna combattere fino alla fine, fino all’ultimo round, fino a quando non suona l’ultimo gong.
Articolo di: Giuseppe Coppola
