Giovedì 10 aprile alle ore 17.27 ora locale e 1.27 ora italiana, una scossa di terremoto di magnitudo 6.1 scala Richter ha scosso il Nicaragua. L’epicentro è stato ad oltre 20 km dalla capitale Managua, tra le cittadine di Nagarote e Mateare e il lago Xolotlàn.
In televisione se n’è parlato poco, forse perché i numeri dei decessi non sono di quelli eclatanti. Non si parla di migliaia di morti fortunatamente, ma di poche vittime, la cui vita ha comune un valore. Ma ci sono centinaia di feriti anche gravi, migliaia di famiglie senza un tetto, strutture danneggiate gravemente e strade interrotte.
La “Comune Luigi Bottasini“, che da anni segue progetti di cooperazione internazionale in Nicaragua (leggi qui), ha subito preso contatti con la popolazione locale. “Il sistema di prevenzione nazionale e il Centro Studi territoriali INETER, hanno favorito le vie di fuga delle persone, da tempo il paese ha un sistema di prevenzione con istruzione alla gente che deve abbandonare le case e seguire percorsi di sicurezza –ha scritto Dino Verderio de La Comune– Questo ha favorito il numero ridotto di vittime e feriti”.
Ma se il dramma dei morti è stato contenuto, resta la difficoltà enorme di ricostruire in un paese che già prima aveva necessità di aiuti in tal senso. Nei luoghi dei progetti già avviati dalla Onlus carugatese, ancora non si sa se ci siano stati seri danni: “Per ora non sappiamo se le zone e luoghi del nostro progetto hanno subito danni gravi, tutti sono occupati nei soccorsi -ha sottolineato Verderio– crediamo comunque che dobbiamo mobilitarci per creare un fondo emergenza che potremo inviare prima della nostra partenza in caso di bisogno e/o avere a disposizione per le emergenze dovute al terremoto che troveremo di sicuro al nostro ritorno in Nicaragua”.
Al momento ospedali, esercito, soccorritori, polizia e società civile, sono allertati e impegnati a contenere i danni di altre 348 scosse seguite alla prima, che risvegliato negli adulti, il terrore del terremoto del 1972, con oltre 20.000 morti nella capitale. Da Managua però, arrivano indicazioni precise sulle necessità. Niente vestiti o farmaci, perché i sistemi ospedalieri e lo stato riescono a far fronte alle esigenze di prima necessità, ma fondi per poter sostenere le ricostruzioni di ciò che è andato distrutto, per far fronte alle esigenze di breve e lungo termine delle famiglie sfollate.
“Dopo Pasqua lanceremo dal nostro sito un S.O.S. per chi vuole donare -ha comunicato sempre Verderio– Chi volesse già contribuire però, può effettuare un bonifico da adesso sul conto bancario della associazione”
Sperando che al terra si plachi, nel frattempo chi volesse donare un piccolo contributo può farlo a queste coordinate bancarie:
BONIFICO SU C/C BANCARIO: IBAN IT 14 M 08453 32760 000000 104239 per Associazione la Comune Luigi Bottasini, onlus, soccorso terremoto.