PIOLTELLO ELEZIONI
UN CAFFE’ CON CRISTINA CARRER

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Cristina Carrer è una donna forte e volitiva, candidata di centrodestra, Forza Italia, Lega e tre liste civiche centriste, in un comune che più rosso non si può. “Diciamo arancione” scherza lei. Ci crede per davvero, è convinta di potercela fare, vuol vincere al primo turno. E mai come questa volta la sua coalizione ha tutte le carte in regola per spuntarla, aiutata da un centrosinistra che deve fare i conti con le brutte vicende del passato recente. Il luogo dell’appuntamento è lo stesso di Gaiotto, un caffè al bar della stazione. “Saimon –lo chiama lei per nome- Lo conosco pochissimo, ci siamo appena conosciuti. Mi sembra un ragazzo in gamba, è molto cortese.

La prima domanda è doverosa, un presupposto per proseguire la conversazione: su quale vocale cade l’accento del suo cognome? “Si pronuncia Carrèr, la mia famiglia è veneta di Portogruaro, io sono nata a Caorle. Ci siamo trasferiti a Pioltello che avevo pochi mesi.” E’ qui che comincia la sua formazione parrocchiale, alla domanda sulla fede risponde che assolutamente sì, crede in Dio. E poi il liceo classico Machiavelli, lo stesso di Saimon Gaiotto “Ma non ho suoi ricordi, nonostante l’avessimo frequentato negli stessi anni. Forse eravamo troppo impegnati a studiare, passavamo ore sui libri..” sorride. Dopo il liceo classico, la laurea in giurisprudenza e l’avvocatura fino al suo più grande successo umano e professionale: la costituzione di uno studio legale nell’ex macelleria di Limito, appartenuta al nonno Giuseppe. “E’ sempre stato un nostro grande desiderio, purtroppo lui è scomparso prima di vederlo compiuto.” Uno studio legale nuovo di zecca, i cui lavori di realizzazione sono terminati lo scorso anno. Ammette che sarebbe costretta a lasciarlo, nel caso in cui venisse eletta sindaco; una scelta sofferta ma doverosa, il rammarico glielo si legge negli occhi. Ma in quegli stessi occhi si legge tutta la passione per il suo lavoro: “Ci occupiamo sia di diritto civile che di penale. A me, in particolare, piace seguire i casi di persone in grave difficoltà nonostante talvolta siano i meno redditizi.” 

Tra le sue passioni, il cinema di una volta, non apprezza lo stereotipo moderno del divo holliwoodiano: “Avrò visto quaranta volte Tutti Insieme Appassionatamente, mi piacciono tantissimo i musical.” Dietro ai modi composti, si nasconde un’indole rock con i Queen a far da colonna sonora alla sua vita, confessa di averli ascoltati per tutto il giorno alla vigilia dell’esame da avvocato. E poi c’è la mountain bike, la natura e i giri in bicicletta al parco della Besozza nel poco tempo libero: “Vorrei andare ma, sa, con la campagna elettorale il tempo è pochissimo, mi riesce difficile assentarmi.

Cristina Carrer, lei è assolutamente nuova alla politica, non ha mai militato in nessun partito..
Esatto…sono sempre stata un’elettrice di centrodestra, ma sono alla mia prima prova in politica.

I suoi avversari, però, sostengono che lei sia una sconosciuta, che non abbia alcuna esperienza…
L’esperienza me la farò sul campo. Sono un avvocato e le dinamiche giuridiche, nel settore tributario per esempio, le conosco. Ci metterò poco ad imparare. Esperienza, poi, non è sempre sinonimo di competenza: quel che è accaduto in questi anni di amministrazione di centrosinistra ne è la prova…

Che voto darebbe a questo ventennio di centrosinistra a Pioltello?
Quattro, insufficienza piena. La città è piena di opere pubbliche incompiute e quelle poche che sono state terminate, sono state fatte male. Il piazzale della stazione di fronte a noi, ne è un esempio.

E’ un dato di fatto, però, che Pioltello sia stato inserito nella classifica dei 100 comuni più virtuosi di Italia..
Ai pioltellesi, però, che ci siano dei soldi in cassa non interessa nulla, se poi non possono essere spesi per via del patto di stabilità. Pioltello sarà pure un comune virtuoso, ma questo non ha dato alcun beneficio diretto ai cittadini…

Questo vuol dire che, da Sindaco, lei sarebbe disponibile a sforare il patto di stabilità?
Sì, se fosse necessario per fare qualcosa di buono non mi tirerei indietro.

Immagino quindi che l’iniziativa del premier Renzi di dare la possibilità ai comuni di ristrutturare una scuola, derogando al patto di stabilità le sia piaciuta…
Assolutamente, ho apprezzato molto quest’iniziativa.

Se fosse in Parlamento voterebbe la fiducia al Governo Renzi?
E’ ancora troppo presto per dirlo, prima vorrei vedere dei fatti.Di Renzi ho apprezzato molto anche il modo con cui si è rapportato alla Merkel, nell’ultimo viaggio a Berlino. Non è andato col cappello in mano, ha spiegato il suo progetto e alla fine è riuscito pure a convincerla: ha portato alto il nome dell’Italia. Sicuramente sa comunicare, in quello però ha seguito le orme di Berlusconi…

Ecco, che giudizio dà a questi venti anni di leadership nel centrodestra?
Chiunque osservi non può che dare un giudizio deludente. Anche dall’altra parte, però, non c’è nulla di meglio…

Torniamo a Pioltello: come è nata l’idea di candidarsi a Sindaco?
Quest’estate, dopo una riunione dell’Asco, l’associazione dei commercianti di Limito. A quel punto, alcuni esponenti del centrodestra locale si sono avvicinati e mi hanno chiesto se avessi voglia di mettermi in gioco. Io ci ho pensato un po’ e poi ho accettato.

Quindi il centrodestra si stava mobilitando alle elezioni prima che la giunta Concas cadesse?
No, a quei tempi le elezioni sembravano ancora lontane. Mi era stato chiesto di partecipare ad un progetto, ma non avevamo parlato del modo in cui ne avrei fatto parte. Se si fosse potuta già ipotizzare una mia candidatura, pensavamo comunque di avere due anni davanti a noi in cui preparare il terreno e il programma.

La coalizione di centrosinistra, però, ha utilizzato il metodo delle primarie per scegliere il proprio candidato…
Ecco, mi sembra che quelle primarie siano state un bel fallimento. Forse sarebbe stato meglio dare ai propri elettori la libertà di scrivere un nome. Non c’è stata alcuna umiltà e si è proceduto col percorso che era già stato individuato: in fondo, a Concas mancavano ancora due anni di mandato; poi, con ogni probabilità, sarebbe stato il turno di Gaiotto, il suo braccio destro.

Com’è stato per lei l’impatto con la politica? Ricevere fischi, applausi, tutto quello che fa parte del gioco: che effetto le ha fatto?
(ride) Per ora non mi è ancora capitato di essere fischiata, per fortuna. Sicuramente è stato un impatto positivo, non traumatico. In questo, gli esponenti della coalizione che mi sostiene sono stati di grande aiuto. Sono entrata in punta di piedi e loro mi hanno sempre sostenuta, mi hanno aiutata a capire piano piano le dinamiche del gioco.

Ha già idea di chi possa far parte della sua giunta?
No, assolutamente no. Non ho ancora pensato a questo. Ho solo chiesto a tutti i partiti e le liste civiche che mi sostengono di favorire un ricambio. Sono moltissimi i giovani che stanno lavorando assieme a me in questo momento…

E si fida di tutti i suoi alleati? Anche di chi, come Biolchini, è passato dal centrosinistra, al centro e ora sta nel centrodestra?
Certo, mi fido assolutamente di tutti loro e anche di Roberto, è una persona che conosco da anni. E’ una delle persone che conosce meglio i macro problemi di questa città.

Un’ultima domanda: se la sente di fare un pronostico?
No, non mi piacciono i pronostici. Quello che mi sento di dire è che corro per vincere e l’obiettivo è quello di vincere al primo turno!