Le macchinette che abbiamo visto comparire sulle strade dei nostri paesi, potrebbero non rientrare in questo caso, ma ciò che è vero, è che direttamente dalle pagine del sito ufficiale del Ministro dei Trasporti Lupi, arriva un dito puntato contro i nuovi autovelox.
“Non sono inquadrabili in alcuna delle categorie di dispositivo o di segnaletica previste dal vigente Codice della Strada -si legge sul sito ufficiale del Ministro- Non sono suscettibili né di omologazione né di approvazione o autorizzazione”.
Dalle parole del Ministro Lupi, si evince che le colonnine arancioni potrebbero essere delle farse, prive cioè di reale apparecchio autovelox all’interno, almeno alcune di esse: “Sono dispositivi costituiti da contenitori vuoti in materiale prevalentemente plastico di varia foggia e colorazione -si legge sempre sul sito- che vengono posti a margine della strada con il dichiarato intento di condizionare la velocità dei veicoli”. Le macchinette arancioni assolverebbero dunque alla stessa funzione di uno spaventapasseri, con lo scopo però di indurre il guidatore a moderare la velocità.
Nella lettera che il Ministro ha inviato a Piero Fassino, Presidente dell’ ANCI oltre che Sindaco di Torino, si fa riferimento anche a l’aspetto sicurezza, che queste colonnine autovelox sembrano, secondo Lupi, mettere a rischio: “La loro eventuale dislocazione a bordo strada -si continua a leggere sulla pagina web ufficiale- dovrebbe considerare la possibilità che tali manufatti possano costituire ostacolo fisso, ancorché posti al di fuori della carreggiata”
Se non tutte quelle installate, pare dunque che molte delle colonnine autovelox possano essere finte, e in più, stando sempre alle riflessioni del Ministro dei Trasporti, potrebbero anche essere pericolose perché collocate in punti di passaggio.
Staremo a vedere se anche le installazioni apparse a Cologno e Cernusco, rientrano in questi casi, oppure no.