Vi abbiamo parlato, all’interno dell‘ articolo sugli eventi organizzati in Martesana per l’ 8 marzo, dell’incontro cernuschese “Donne e autodeterminazione. C’è davvero libertà di scelta oggi?” organizzato dal Gruppo UDI Donne di oggi Cernusco Martesana e previsto per questa sera, 4 marzo alle ore 20.30 alla Biblioteca Penati.
Ciò che non vi abbiamo specificato in precedenza, è che l’incontro non sarà patrocinato dal Comune di Cernusco, scelta che ha fatto discutere molti, soprattutto Sinistra per Cernusco, il cui disappunto è stato chiarito in una nota ufficiale:
“Esprimiamo il nostro rammarico per la decisione del Sindaco Eugenio Comincini di non concedere il patrocinio all’iniziativa. Rammarico per la decisione di non valorizzare un momento d’informazione e confronto su un argomento così attuale -si legge- Al centro del dibattito ci saranno la legge 194, la sua applicazione e i problemi derivanti dall’obiezione di coscienza dei medici, ma anche le difficoltà di chi vuole avere un figlio, a partire dalla crisi, dal lavoro e dalla carenza di strutture per l’infanzia“.
Sinistra per Cernusco legge il patrocinio di una tale iniziativa, come essenziale per esplicitare il sostegno dell’amministrazione al lavoro dell’ UDI e a politiche pluraliste e di pari opportunità, come spiegato nella nota: “Chi è chiamato a svolgere il ruolo di amministratore pubblico deve farsi garante della laicità delle istituzioni, favorendo il pluralismo, i diritti e l’uguaglianza dei cittadini. Crediamo che momenti di riflessione e discussione come quelli proposti dall’UDI vadano in questa direzione e siano sinonimo di una comunità viva e matura, che si interroga sull’accesso ai diritti per l’effettiva realizzazione delle pari opportunità per tutti e tutte”.
Da parte sua, il Primo Cittadino Comincini, ha affidato ad una puntigliosa spiegazione sul suo profilo Facebook, la spiegazione del rifiuto. Ne riportiamo il passo principale:
“L’Associazione UDI Donne di oggi ha presentato richiesta per l’assegnazione del patrocinio per due iniziative, una mostra intitolata “8 marzo”, ed una serata dal titolo “Donne e autodeterminazione, c’è davvero libertà di scelta oggi?”, durante la quale si tratteranno i temi: “in quali condizioni le donne si trovano a decidere se avere o no un figlio?”, “la legge 194, la sua applicazione, i problemi derivanti dall’obiezione di coscienza, il ruolo dei Consultori” e “le difficoltà di chi un figlio lo vuole: crisi economica, mancanza di strutture per l’infanzia, sostegno economico inadeguato”. […] Ho deciso di concedere il patrocinio per la mostra, ma non per la serata legata alla legge 194. Al netto del valore dell’iniziativa in sé e della condivisione dell’importanza della legge 194 e della sua difesa, ho ritenuto che il titolo e i temi in evidenza sulla proposta della serata siano stati strutturati in modo tale che lascino intendere una valutazione politica di un tema come sempre delicato. Al riguardo vi sono, come noto, posizioni molto differenziate e in alcuni casi in contrasto fra loro. Certamente non darei il patrocinio neppure ad iniziative che abbiano sul tema declinazioni e orientamenti differenti: non per par condicio, ma per le medesime ragioni di fondo di cui sopra”