Si conclude lunedì 31 marzo la provocatoria campagna di sensibilizzazione nei confronti dell’uso improprio del corpo femminile promossa dai ragazzi carugatesi del Forum Giovani Principio Attivo.
Il progetto è portato avanti sulla pagina Facebook del gruppo attraverso la condivisione di locandine pubblicitarie già censurate dal web e provenienti da diversi paesi dell’UE (una è ad esempio quella che abbiamos celio per la copertina di questo articolo ). Tutto ciò ha lo scopo di creare un dibattito su quanto, e come, la presenza dei corpi femminili serva effettivamente ai fini commerciali.
Ad essere preso in considerazione è lo sfondo prettamente sessuale a cui alludono certe immagini. Un po’ difficile da conciliare con i propositi pubblicitari di case produttrici di latticini oppure di cibo da fast-food; un po’ meno forse per quanto riguarda profumi, gioielli o abbigliamento. Ma appunto ci sarebbe da discuterne.
Il Forum Giovani attraverso questa iniziativa, non propone una visione morale per interpretare o giudicare le pubblicità in questione. Pone invece sotto la lente d’ingrandimento la lussuria come componente maggioritaria dell’invito agli acquisti, che stando all’aumento delle vendite di certi marchi sembra essere un ottimo incentivo.
Attraverso la condivisione e la raccolta dei commenti sul social network, la campagna si inserisce anche nell’attuale contesto politico nazionale. Infatti proprio non poco tempo fa in Parlamento è stata bocciata una mozione sulla quote rosa. Diventa così un’azione culturale a tutto campo, che offre interessanti spunti di riflessione sulla società e la cultura europea. Soprattutto riguardo al fatto che i cambiamenti culturali portati dall’alto, non sempre sortiscano effetti positivi.
Inserendoci nella provocazione ci potremmo anche chiedere se è davvero il corpo femminile, e la donna, a venire denigrato, oppure se in realtà il rovescio della medaglia non cada sull’uomo, chiuso nel duplice stereotipo del “principe azzurro che porta il pane a casa”…
Si rimanda alla pagina Facebook del gruppo per ulteriori informazioni
Articolo di : Matteo Zavaglio