MARTESANA
LE VOCI DI ALCUNI ESPONENTI PD LOCALI, DOPO LA STAFFETTA RENZI-LETTA

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Sono giornate convulse, quelle sotto il cielo della politica. Governi che si fanno e si disfano, nomi che vanno e vengono in un susseguirsi di giravolte e congiure di palazzo. Quel che è scontato è il  finale della storia, con l’assegnazione dell’incarico di formare il Governo a Matteo Renzi. Un incarico in ritardo, rispetto alle previsioni dei giorni scorsi, per limare le controversie con i futuri alleati di Governo che vogliono fare chiarezza su programma e composizione della squadra.

Anzitutto va chiarito che quella di questi giorni non è stata una staffetta – ha spiegato l’Onorevole pioltellese del PD Simona Malpezzima una nuova marcia che abbiamo deciso di imprimere all’azione del Governo che sembrava logorata dopo Novembre, quando si è cominciato a congestionare il Parlamento con l’approvazione di decreti. Era necessaria maggiore incisività sulle riforme e noi abbiamo deciso di percorrere la strada più difficile, giocandoci tutto.” Bocche cucite, invece, sulla lista dei Ministri: “Aspettatevi sorprese -ha continuato Malpezzi- L’unico nome su cui mi sento sicura è quello di Graziano Delrio in un ruolo di rilievo.

Lo stile e i tempi scelti da Matteo Renzi mi paiono ruvidi e fin troppo diretti -ha commentato il carugatese d’adozione Fabio Pizzul, Consigliere Regionale del PDLetta avrebbe meritato un trattamento diverso. Ciò non toglie che, se il segretario e la dirigenza del principale partito in Parlamento, ritengono che non ci possa essere una terza via rispetto a elezioni o a un governo a forte coinvolgimento Pd, l’unica strada logica poteva essere la seconda. Ora il Pd, e con lui Renzi, si giochi davvero per il bene del Paese. E’ un passaggio difficile, ma a questo punto necessario. E speriamo, per l’Italia, che Renzi faccia fin da subito cose concrete“.

Le cose sono molto chiare anche dalla prospettiva del Pirellone. Il Consigliere Regionale del PD Carlo Borghetti è convinto che “Non ci sia stato alcun vulnus alla democrazia da parte di nessuno. Tutta la vicenda è riconducibile ai normali equilibri della vita democratica con le dimissioni di un Governo e la nomina di un altro Governo da parte del Presidente della Repubblica, come previsto dalla nostra Costituzione. Non era obbligatorio nessun passaggio elettorale, quindi –e prosegue- Renzi ha una forza politica e mediatica utile al Paese. Bisogna dare fiducia a lui e al suo Esecutivo senza farsi illusioni e poi verificare che sia avvenuto il cambio di passo.

E’ dello stesso avviso Pietro Bussolati, Segretario Metropolitano del PD di Milano, da sempre vicino al Sindaco di Firenze: “Certo, la prima reazione è stata di sconcerto e preoccupazione: ci sono molte possibilità ma anche parecchi rischi di cui occorre tenere conto. A Renzi va comunque la massima stima per il coraggio che ha avuto, un ottimo presupposto per le mosse future sue e del suo Governo.” E sulle motivazioni della crisi Bussolati ha detto: “Renzi si è accorto che la legge elettorale da sola non basta, occorre approvare anche la riforma del Senato e del Titolo Quinto. Perciò ha deciso di assumersi questa responsabilità, per tutelare le riforme.

Più tiepido il Sindaco PD di Carugate Umberto Gravina : “Renzi ha avuto il favore di milioni di cittadini, ma il Governo Letta non ha avuto né il tempo né la possibilità di sovvertire i funerei pronostici. Letta è stato un bravo e competente Primo Ministro, spero che Renzi riesca là dove hanno fallito gli altri, l’Italia ha veramente bisogno di cambiare passo. Non mi arruolo tra quelli che da fuori vogliono determinare gli esiti, ma resto un militante critico e pensante”.

Arriva anche il plauso del Sindaco di Cernusco Eugenio Comincini,  membro della Direzione Nazionale del PD  da sempre vicinissimo a Matteo Renzi : “E’ stata fatta una scelta straordinaria, non era questo il percorso che si era ipotizzato; se si fosse trattato solo  di soddisfare il proprio ego, però, non sarebbe stata questa la strada che Renzi avrebbe deciso di intraprendere.  Questo è stato un gesto frutto d’analisi, occorre utilizzare una mano pesante dopo che  Letta non è stato in grado di dare risposte convincenti. Il rischio che ci siamo assunti dovrà essere la molla per produrre dei buoni risultati” E sulle motivazioni della scelta continua: ” Forse occorreva un surplus di comunicazione per spiegare il motivo di queste scelte. Non credo a chi pensa che i cuperliani abbiano chiesto a Renzi di sporcarsi le mani con lo scopo di bruciarlo, nessuno è pazzo. Se cadesse Renzi, cadremmo tutti, facciamo tutti parte dello stesso partito.” Ciò che probabilmente rimarrà immutato è la composizione della coalizione di Governo, ancora una volta fondata sulle larghe intese. Su questo Comincini offre un punto di vista inedito: “PD e Nuovo Centrodestra devono percorrere una strada obbligata: o vanno bene assieme, oppure si schiantano assieme.”

Ottimista, invece, il Sindaco di Vimodrone del Partito Democratico Antonio Brescianini“Spero che da Roma si possa muovere qualcosa, rimango in attesa. In ogni caso, credo vada colta la ricchezza che comporta il confronto con tutte le parti politiche. Sarebbe positivo se, su alcune tematiche, si riuscisse a svolgere un lavoro condiviso con le opposizioni, come stiamo cercando di fare anche noi nel nostro comune.”

DAVIDE SALVI