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E’ stata una riunione ben riuscita quella di venerdì sera all’Atrio, per cercare di dare concretezza ai sogni del Comitato Amici dell’Acquedotto, che vedono un roseo futuro per la torre dell’acqua carugatese
LA SERATA
Che i relatori siano stati in grado di incantare la cittadinanza è poco ma sicuro. Bastava osservare i volti rapiti delle numerosissime persone intervenute (solo posti in piedi nell’auditorium dell’Atrion venerdì scorso), per comprendere come le immagini e le suggestioni proposte durante la serata, abbiano fatto breccia nel cuore dei carugatesi. Durante la serata si è volato oltre le beghe burocratiche e le pur reali difficoltà economiche, per lasciarsi andare alla bellezza e alla poesia delle storie raccontate dai relatori sulle possibili altre vite dell’acquedotto carugatese.
Dopo una prima introduzione di Ugo Genchi, presidente del comitato “Amici dell’Acquedotto”, su natura e intenti del comitato stesso, è seguito un inquadramento di tipo storico-culturale a cura dell’Ingegner Radaelli. A questo punto è toccato all’architetto Valentina Mogicato far viaggiare gli astanti per l’Europa, alla ricerca dei più belli esempi di recupero di torri dell’acquedotto. Torri che possono trasformarsi in abitazioni private, alberghi, musei e persino opere d’arte.
LE PROPOSTE
Radaelli e Mogicato hanno terminato il proprio intervento con una personale proposta di riqualificazione: trasformare la torre di via Roma in un museo multimediale, utilizzabile soprattutto dalle scuole e adatto a contenere percorsi didattici differenti, grazie all’utilizzo di videoproiettori installati all’interno della torre e caricabili con materiali audiovisivi diversi.
A compendio dell’excursus dell’arch. Mogicato, due appassionanti casi di studio del nostro territorio: la “Torre del Sole” di Brembate di Sopra, esempio di trasformazione da torre dell’acquedotto a parco astronomico e la “Torre di Viale Sarca”, da torre a centro congressi, curati rispettivamente dal Dottor Davide Dal Prato, Direttore del Parco Astronomico, e dal Dottor Marco Cavallotti dell’Università Bicocca di Milano.
FINALE CON SORPRESA
Finale a sorpresa per pubblico e organizzazione, il sindaco della Città, Umberto Gravina, è intervenuto riportando tutti con i piedi per terra e ricordando le numerose difficoltà sia burocratiche sia economiche che presenterebbe un recupero della torre, e ha inoltre svelato di aver partecipato alla serata tra il pubblico, in compagnia dell’Ingegner Lorenzo Jurina del Politecnico di Milano e di un esponente del CAP, grande assente dell’incontro e svelatosi solo sulle battute finali della serata.
LA REPLICA DEL COMITATO
Pur non negando le evidenti difficoltà che la corrente congiuntura economica tende a inasprire, il comitato ha replicato in ultima battuta al sindaco, illustrando come la maggior parte dei progetti presentati non siano stati realizzati in un giorno, ma in un arco temporale di circa dieci anni.
Agli amici del Comitato non rimane che affidare ai prossimi anni i loro sogni !
articolo di: VALERIA MANTEGAZZA