Martesana terra di lavoro, di città fiorite alle porte dell’hinterland, di sfavillanti centri commerciali, e snodo di fondamentali vie di comunicazione. Tutto questo è vero, ma Martesana è anche luogo di piccoli centri storici, di antichi sapori e di tradizione, vissute e riscoperte con fervore soprattutto in alcuni paesi. In questo caso la tradizione è quella del Falò di Sant’Antonio, e le città che rivivono le atmosfere di un tempo, sono in particolare Carugate e Cernusco.LE ORIGINI DELLA FESTA: “Sant’Antonii del purscel“, è così che da queste parti viene ribattezzato Sant’Antonio Abate, considerato da sempre protettore degli animali domestici e dei contadini, e solitamente raffigurato accompagnato da un maiale. La tradizione di accendere un fuoco nel giorno del Santo, risale a moltissimi anni fa, quando il fuoco era un elemento purificatore, e bruciare sterpi e vecchie cianfrusaglie, era un segno di catarsi, di rinnovo e di buon auspicio. Le famiglie di contadini si riunivano attorno a cataste di legna, affidando a Sant’Antonio le speranze e le preghiere per una buona stagione, per una buona resa dei campi e una protezione per gli animali. Tra canti, vino e patate alla brace, trascorrevano così le serate di celebrazione del 17 gennaio.COME SI FESTEGGIA OGGI: I paesi che cercando di tenere viva questa tradizione, o quanto meno di riscoprirla, lo fanno organizzando falò più o meno ufficiali in cortili, prati, spazi aperti, oratori o piazze. Solitamente le serate sono animate più da giovani ragazzi che da persone anziane, e ormai la componente religiosa è andata perdendosi per la gran parte. Ne risultano però dei momenti conviviali di grande accoglienza, dove attorno ai falò si radunano e vengono accolte molte persone, tra musica, vin brule, cibo e racconti. Spesso non vi è un input comunale dietro le serate dedicate al falò di Sant’Antonio, ma raduni spontanei, o preparati da associazioni di paese e pro loco. Fino a qualche hanno fa, “scoperte” le pire degli altri, c’era qualcuno che si divertiva ad accenderle prima dell’orario, di modo che bruciassero più in fretta.CARUGATE, CERNUSCO, VIMODRONE E IL FALO’: Carugate è da sempre sinonimo di tradizione, e anche quest’anno ha preparato due falò ufficiali. Uno sarà proprio venerdì 17 gennaio alle ore 20.30 in Via Monterosa, ed è il consueto appuntamento organizzato dall’associazione Milleusi, che rende il tutto molto appetibile con musica, cibi e bevande. L’altro sarà domenica 19 gennaio alle ore 16.15 all’oratorio Don Bosco, dove si attenderà l’accensione del falò tra canti e balli. Un altro falò, ma non ufficiale, viene acceso ogni anno intorno alle 20.00 in Curt Di Paisan, la centralissima corte di Via Pio XI, che si affaccia su Piazza Manzoni, dove si può ancora respirare il clima di un tempo, e gustare chiacchere o dolci vari. L’unico dubbio per questi tre eventi è legato al maltempo, che potrebbe far saltare tutti i programmi.Cernusco per quest’anno fa le cose in grande alla Cascina Agriturismo Nibai, dove i vecchi sapori si uniscono alle vecchie credenze per una serata davvero speciale. Si può prenotare per gustare una cena con cassoeula, dolci e grappe, oppure con piatti di verdure cotte al vapore. Dopo il momento di ristoro ci sarà l’accensione del falò e la degustazione di vin brule. Ma, maggiori dettagli li trovate QUI.
A Vimodrone, con il patrocinio del Comune, Pro Loco e Cai hanno organizzato il tradizionale Falò con tanto di benedizione degli animali. Il ritrovo è fissato per le 20.30 di venerdì 17 alla parrocchia Dio Trinità d’Amore (Piazzale Pier Giorgio Frassati). Dopo la benedizione degli animali domestici, alle 20.45 partirà il corteo che porterà alla cascina Tre Fontanili, presso la quale alle 21 verrà acceso il falò. Gli organizzatori hanno invitato i partecipanti a portare con sé pentole, campanacci, campanelle e qualsiasi cosa possa far baccano, per allontanare le paure e le ombre della notte come da tradizione. Durante la serata saranno offerti panettone e bevande calde.
NEGLI ALTRI PAESI… ALLA RICERCA DEI FALO’:
A Bussero quest’anno ci sarà una versione ridotta del falò, niente fuochi, ma solo la benedizione di tutti gli animali domestici presso la cascina San Pietro. Appuntamento il 20 gennaio alle 15.30.
A Pessano con Bornago invece, andrà in scena una versione alternativa dell’evento, dove al posto di bruciare legna, saranno fatto volare in cielo ben 200 mini mongolfiere luminose, il tutto alle 21 di venerdì 17 presso Piazza Orsa Maggiore, con contorno di vino, bevande calde , pane e salame.
Ricordandovi che i falò non sono quasi mai frutto di eventi comunali, vi consigliamo di gironzolare per le vie delle vostre città, nelle zone più aperte, verso le cascine e i grandi spazi verdi. Ci giungono voci di pire già pronte a bruciare nella zona di Gorgonzola e vicino a Pioltello… buona ricerca !