L’intricata questione del Centro Sportivo di via Pio la Torre continua a tenere banco nella cronaca alle sponde del Naviglio.
Ne avevamo parlato su queste pagine il 4 dicembre (leggi articolo) ma la redazione di Fuori dal Comune, imperterrita, è tornata sulle tracce degli interessati, per un ulteriore approfondimento sullo stato dell’arte.
IL FATTO:
Il Comune di Vimodrone, nel 2009, aveva pubblicato una gara d’appalto pubblica, senza evidenza economica, per la concessione ventennale del centro sportivo vimodronese, a due passi dalla Padana.
Ad aggiudicarsi l’appalto era stata allora, l’ASD Polisportiva Vimodronese, storica associazione presente sul territorio dall’86, la quale aveva subappaltato all’azienda privata SDM srl, impresa leader nel campo nelle costruzioni sportive, la ristrutturazione globale delle strutture di Pio la Torre. Un investimento di 1.280.000 euro, nel cuore della Martesana, a due passi da Milano.
I RECENTI SVILUPPI:
Prima delle vacanze di Natale, come noto, l’Amministrazione di Antonio Brescianini aveva provveduto all’annullamento della concessione alla Polisportiva, accusando la sua subappaltatrice SDM, di svolgere attività di lucro sui campi assegnati, in controtendenza con la natura solidaristica e non lucrativa alla base della concessione.
Il Comune stesso, in una nota, ha giustificato la risoluzione del contratto (avviato a marzo 2013) “per il sopravvenire di fini lucrativi (pare che l’impresa SDM, per rientrare dell’investimento, affittasse i campi in collaborazione con società organizzatrici di tornei amatoriali ndr) e per il non aver ricevuto alcuna certificazione comprovante la sicurezza dell’impiantistica del centro sportivo”.
LA VOCE DELL’AMMINISTRAZIONE:
L’amministrazione comunale, ha però proseguito assicurando che dal 13 gennaio il centro sportivo resterà comunque fruibile dalle squadre della Polisportiva regolarmente iscritte ai campionati Figc, per lo svolgimento degli allenamenti e delle gare di campionato, compatibilmente agli spazi fruibili in sicurezza o resi disponibili dal servizio tecnico, una volta ultimate le certificazioni e i controlli.
L’assessore allo sport Fabio Casati, invece, è entrato nel merito specificando: “Il centro verrà concesso a titolo gratuito fino al termine della stagione sportiva 2013/2014, al fine di tutelare i genitori e i ragazzi iscritti alla Polisportiva dal dover incrementare la propria quota di iscrizione e partecipazione ai servizi sportivi.” E ha aggiunto poi: “Con tale provvedimento si vuole perseguire il principio base della concessione, ossia di un impianto che non persegue fini di natura economica ma di promozione dello sport”.
Pare comunque che gli uffici comunali, si stiano attivando nel medio periodo, per istituire la nuova procedura di affidamento della concessione, con l’obiettivo di addivenire alla scelta del concessionario in tempo per il fischio d’inizio della stagione 2014/2015. Quella che si è vissuta nelle ultime settimane a Vimodrone sembra essere una storia in cui, fino a prova contraria, ha prevalso più la logica di gestione del business rispetto alla fantasia e bellezza dello sport.
Come intende muoversi adesso la Polisportiva per riportare alla luce la tradizione sportiva, che a Vimodrone è sempre stata una colonna portante?
LA VOCE DELLA “POLI”:
“La Polisportiva, per il momento, non ha potuto far altro che accettare lo “sfratto” del Sindaco – ci hanno raccontato dalla società- avviando in contemporanea un tentativo di ricorso al TAR Lombardia, non andato però a buon fine”. Per un taglio netto col passato, però, lunedì 20 gennaio la Polisportiva si è riunita in camera caritatis, e ha eletto il nuovo Consiglio Direttivo, facendo subentrare al posto di SDM srl i dirigenti della Polisportiva stessa e alcuni genitori di atleti iscritti che, nonostante il “polverone” alle spalle, continuano a credere nella società
Raggiunto da Fuori dal Comune, il Presidente della Poli, Mauro Redini, ci ha risposto direttamente: “Non si tratta di business ma di recupero dell’investimento da parte del privato, che non hai mai precluso le attività istituzionali della Polisportiva. La voglia è quella di ricostruire un gruppo che abbia la volontà e le capacita di portare avanti il progetto scuola calcio sviluppato con Alberto Santucci. Personalmente, nonostante le delusioni degli ultimi mesi ho ancora voglia di portare avanti il percorso. È ovvio che l’amministrazione dovrà appoggiare le idee che questo nuovo gruppo, formato dai genitori dei nostri bambini, porterà all’attenzione della cittadinanza e di chi avrà voglia di seguirci.”
In momenti come questi, dunque, è lo sport a prevalere.
Come si direbbe negli spogliatoi: una sconfitta che brucia, a volte, serve più di una vittoria.
Veronica Cambria