CRISI ALCATEL – LUCENT
REGIONE LOMBARDIA DALLA PARTE DEI LAVORATORI

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L’annuncio dei tagli occupazionali ad Alcatel-Lucent –multinazionale delle telecomunicazioni – è ormai “cosa vecchia”.

Quel che c’è di nuovo e importante è che la Regione Lombardia si è schierata dalla parte dei lavoratori!

Nel tardo pomeriggio di ieri infatti, complice il bel sole lombardo, il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mozione urgente sulla crisi occupazionale di Alcatel-Lucent, in gioco ci sono 586 dei 1200 addetti presenti in Italia, 400 dei quali occupati nello storico polo di Vimercate (MB).

Il documento, presentato dal Pd e dal Patto civico (primo firmatario il consigliere democratico Enrico Brambilla) è stato sostenuto all’unanimità anche dai gruppi di Pdl, Lega Nord, Maroni Presidente, Fratelli d’Italia, Pensionati, Movimento 5 Stelle e chiede un impegno della Giunta regionale presso il Ministero dello Sviluppo economico per la salvaguardia in Italia della ricerca e dello sviluppo nel settore tlc.

In particolare si chiede di sostenere, negli ambiti di competenza, la diffusione della banda ultra-larga, della digitalizzazione della Pa e l’attivazione di un tavolo su high tech e tlc.

“Alcatel Lucent è una delle ultime presenze di un settore, un tempo florido, rimasta sul nostro territorio, pertanto va scongiurata la chiusura della sede lombarda e va tutelato il know how esistente – ha detto Enrico Brambilla, consigliere regionale – Si deve al più presto mettere in campo una seria politica industriale e smettere di ragionare solo in termini di ammortizzatori sociali. Occorre intervenire sul ministero perché focalizzi l’attenzione su questo distretto ormai in grave crisi e occorre poi mettere in campo alcune misure urgenti. Con il voto di oggi abbiamo dato un indirizzo sul quale vorremmo veder lavorare appieno la Giunta regionale”.

“ Queste multinazionali non se ne vanno per le troppe tasse – ha aggiunto Umberto Ambrosoli per  Scelta Civica – ma per la mancanza di una visione generale sullo sviluppo e sull’innovazione”.

Non ci resta che attendere e continuare a sperare come intonerebbe Cesare Cremonini che domani sarà un giorno migliore…

 

Veronica Cambria