CASSINA
AD ORIENTARE I RAGAZZI DI TERZA MEDIA VERSO LE SCUOLE SUPERIORI CI PENSA “QUO VADIS?”

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Poco tempo fa abbiamo pubblicato un articolo che presentava una panoramica generale sulla scelta degli studenti italiani rispetto alla scuola superiore.

I dati, si ricorderà, erano affiancati ad una riflessione generale sulla questione dell’orientamento scolastico.

Questa volta vogliamo portarvi un esempio concreto di come si possa creare un percorso di orientamento alla scelta della scuola superiore un po’ diverso dal solito.

“Quo Vadis?”,questo il nome originale del progetto che Scuola Media, Centro di Aggregazione Giovanile “Nautilus” e Amministrazione Comunale portano avanti ormai da cinque anni, per gli studenti della scuola media “Falcone” di Cassina de’ Pecchi.

Un progetto fuori dal comune, sia per la scelta della sede, spostata dalle aule scolastiche al Centro di aggregazione, sia perché, diversamente da come si può immaginare, non prende direttamente in esame i diversi indirizzi di studio ma si focalizza sugli stili individuali di scelta.

“Sono soddisfatto che la Scuola Media di Cassina abbia rinnovato la sua fiducia verso il CAG e i suoi educatori” ha commentato il coordinatore Nico Acampora “ anche perché -continua- Quo Vadis è un progetto che ha come primo obiettivo quello di integrare tutti gli altri progetti portati avanti dalla scuola dando un valore aggiunto alla sua offerta formativa. E per questo riconoscimento siamo grati non solo all’Istituto ma anche al Comune di Cassina de’ Pecchi che ha sempre sostenuto il nostro lavoro”.

Quattro incontri in cui gli educatori portano gli studenti a riflettere sul proprio stile di scelta, a conoscersi reciprocamente e fare leva sui propri punti di forza attraverso dei giochi e delle attivazioni, con l’obiettivo di portare i ragazzi a raggiungere maggiore consapevolezza di sé e delle proprie scelte.

Una modalità – a detta dei docenti e dei ragazi che hanno partecipato al percorso che tenta di incoraggiare i ragazzi a ragionare in maniera creativa sul proprio futuro.

Può sembrare un espediente curioso ma è una risposta all’esistenza del problema di trovare strumenti di orientamento meno meccanici e più accurati.

Perché, va detto, la questione di “orientare” i ragazzi va ben al di là dalla semplice scelta di un percorso. È un mettersi in gioco, pensarsi nel futuro, possedere delle abilità (skills) che facciano sì che una persona sia in grado di assumersi dei rischi e delle responsabilità, soprattutto in una società sempre più “liquida”, densa di incertezze, che già molto presto chiede agli individui di essere imprenditori di se stessi.

Questo progetto è un pezzo che si vuole aggiungere alla crescita personale dei ragazzi, aiutandoli a porsi obiettivi raggiungibili e non esagerati o poco realistici. E per fare ciò a volte, come nel caso di “Quo vadis?”, è utile concentrarsi prima sulla conoscenza di sé piuttosto che buttarsi a capofitto tentando di risolvere direttamente un problema.

E se scegliere è un problema, parafrasando Goethe, è bene prima darsi da fare nel cercare dove il problema comincia.

 

Fabio Regis