LISCATE
IL COMUNE DICE NO ALLE SLOT MACHINE

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Sono sempre di più i comuni che in martesana dicono no alle slot machine.

Con la simbolica “firma di ottobre”, anche il comune di Liscate entra a far parte dei 317 Comuni dello stivale (oltre il 15 per cento della popolazione italiana) che hanno dichiarato, attraverso i propri Sindaci, di volersi assumere la responsabilità diretta nei confronti dei cittadini in tema di riordino delle norme vigenti in materia di giochi con vincite in denaro, i cosiddetti giochi d’azzardo.
Il gioco ha ormai raggiunto un fatturato di 100 miliardi di euro l’anno, piazzandosi al terzo posto dell’industria italiana, portandosi però dietro 300 mila malati di ludopatia e 800 mila giocatori patologici.

I cittadini liscatesi, infatti, se lo ritenessero opportuno, potrebbero apporre la loro  firma per proposta di Legge di iniziativa popolare per la tutela della salute degli individui tramite il riordino delle norme vigenti in materia di giochi con vincite in denaro-giochi d’azzardo.

Uno dei principi cardine della legge consiste nella possibilità di concedere agevolazioni fiscali ai fini Irap, con una riduzione dello 0,92%,  alle imprese che decidano di disinstallare le slot machine. Mentre per chi le manterrà è previsto un aggravio della stessa percentuale.

La nuova legge, inoltre, vieta la pubblicità sui mezzi di trasporto pubblico, sono regolamentati gli accessi agli spazi destinati alle slot, è vietata l’installazione a meno di 500 metri da scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali di ambito socio-sanitario, centri giovanili e oratori.

Ai Comuni sono concessi poteri di individuare altri luoghi sensibili e di prevedere forme premianti per i locali “No slot”.

Come si direbbe: “Giocatore avvisato, mezzo salvato”.

 

Veronica Cambria