Moderato dal direttore della Biblioteca civica di Carugate Corrado Alberti e intervallato dalle letture dei passi più significativi del romanzo a cura dei membri del Gruppo Teatro Tempo, l’incontro con l’autore torinese Valerio Varesi, si è protratto piacevolmente per un’ora abbondante.
Nel passaggio dai fortunati “gialli” del commissario Soneri al romanzo di tipo storico è ora l’autore stesso a vestire i panni del “detective”.
Dopo “La sentenza”, Valerio Varesi ne “Il rivoluzionario” cerca attraverso il filtro del protagonista Oscar Montuschi, ex parigiano, di ordinare alcuni fatti della storia Italiana, dall’immediato dopoguerra fino alla strage di Bologna.
Data arbitraria quest’ultima ai fini romanzeschi, ma che ben simboleggia l’inizio dei mutamenti politici mondiali, in quanto la nuova direttiva economica soppianterà quella politica dei “valori”.
Scandagliando dal basso le frizioni generate dalle opposte forza sociali, quella comunista e quella cattolica, che si dibattevano a Bologna, sarà ben presto Oscar ad accorgersi che in realtà gli assetti gerarchici di entrambe le compagini politiche tradivano quelli che erano i reali bisogni e i sogni di un radicale cambiamento sociale fondato sull’uguaglianza.
Mischiando personaggi di fantasia e personaggi reali, con Il rivoluzionario Varesi tenta dunque di «dare un filo alle perline» della storia «e metterle insieme come una collanina», con lo scopo di recuperare i valori fondanti la persona e di fare presa sul presente nostrano, ancora pieno di contraddizioni troppo spesso volutamente nascoste o ignorate, che derivano dal nostro più recente passato.
M.Z.