CARUGATE – “Larghe intese” su chiusura dei Centri Commerciali nelle festività. Lega, PD e PDL votano una mozione di “Sinistra Unita” e chiedono al sindaco di scrivere a Letta

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carosello

Tornano a far discutere le aperture dei Centri Commerciali durante le Festività Nazionali, specie a Carugate, dove la presenza dei grandi colossi commerciali si è da sempre fatta sentire.

Ad aggravare la situazione è stato il “Decreto Salva Monti”, che a partire dallo scorso dicembre, lascia liberi i Centri Commerciali, di pianificare le loro aperture come meglio credono.

In occasione del 25 Aprile, a schierarsi a tutela della ricorrenza, contro le liberalizzazioni selvagge e in difesa dei lavoratori è stato il centrodestra carugatese, nell’ultimo consiglio comunale ha votato la mozione presentata dal Consigliere di maggioranza di Sinistra Unita per impegnare il Consiglio Comunale a chiedere alla direzione di Carosello di rivedere la propria decisione sull’apertura durante la Festa della Liberazione.

Prove tecniche di larghe intese, verrebbe da dire, e rilancio di Lega e PDL, che addirittura hanno ottenuto l’ impegno del sindaco, approvato a maggioranza, per chiedere all’attuale Governo l’abrogazione di quell’articolo di Legge in modo che la competenza in materia di orari del commercio torni agli enti territoriali.

“Le aperture di TUTTE le domeniche e durante le festività laiche e religiose – si legge in un comunicato di “Per Carugate” – influiscono pesantemente sulla vita familiare delle lavoratrici e dei lavoratori”.

“Noi, come Per Carugate abbiamo sempre dichiarato che le “liberalizzazioni selvagge” presentate come rafforzamento della concorrenza e competitività, non hanno portato né miglioramento dei prezzi ne aumento di posti di lavoro ma hanno solo rafforzato la grande distribuzione ai danni dei piccoli negozi di vicinato, che non possono competere sugli orari di apertura.

“Abbiamo ricordato che la Regione Lombardia si è da subito dichiarata contraria e si è fatta promotrice di un ricorso per questa legge. Non troviamo giusto inoltre che Regione e Comuni non possano più avere competenza sulla programmazione degli orari tenuto conto che i grandi centri commerciali creano anche problemi legati all’aumento del traffico e dell’inquinamento al territorio”.