SEGRATE – Parte dall’IBM la “digitalizzazione” del sindacato. I rappresentanti RSU ora si eleggono on-line

categories="13381,12868,6030,12964,9217,13794,12762,12863,12742,12741,12743,12862,12744,12746,12745,12747,12748,12865,12866,12799,12749,12763,12750,12864,12751,12867,12752,6546,16899,12965,6542,3,12980,210,17281,17282,17283,17284,12962,6126,13798,12981,287,1,12966,12961,12976,2916,5857,9608,12505,14138,14139,13781,6544,13496,7153,6534,5184,12977,6031,9215,6523,10994,6522,1545,6421,10995,10993,13198,361,13290,12821,12800,6062,8672,16701,16702,16703,6,5856,12959,9216,9218,27,101,14566,13209,6511,12963,12816,427" random="1" limit="1"]

computer png

La nuova frontiera del sindacato virtuale è andata in scena a Segrate, dove martedì scorso, i rappresentanti dell’IBM sono stati eletti attraverso una votazione on-line.

«Il voto – spiega il rappresentante Fiom Francesco Fiaccadori – è stato realizzato attraverso tre postazioni fisse sistemate in azienda, ma con la possibilità di votare anche per quanti lavorano fuori sede».

Un metodo tanto efficace, quanto economico che ha permesso anche ai dipendenti fuori sede di esprimere la loro preferenza.

«Questo ci ha fatto risparmiare tempo – spiega Fiaccadori – dal momento che sono state accorciate le procedure di spoglio elettronico, ma soprattutto ci ha consentito di alzare il quorum, che si è alzato dal 51 al 60 per cento».

Anche l’azienda ha risparmiato, dal momento che i permessi sindacali si sono ridotti a un paio d’ore, invece della canonica mezza giornata che veniva richiesta quando il voto era ancora cartaceo.

«Questa volta – continua Fiaccadori – non è stata utilizzata nemmeno una scheda elettorale. Già in passato, avevamo utilizzato una piattaforma “mista”. Chi voleva poteva usare le postazioni messe a disposizione in azienda, ma non era data la possibilità ai lavoratori esterni».

Valore aggiunto del processo è stata senz’altro la praticità. «Un minuto dopo il termine delle votazioni – spiegano i rappresentanti dell’azienda in un comunicato – già era noto il numero dei votanti, dei voti espressi per le liste, di quelli per i candidati, senza possibilità di errore».

Dei 1453 lavoratori che si sono “recati” al seggio elettronico, 1206 hanno cliccato Fiom, 240 Fim.

Anche la privacy e la sicurezza è stata garantita attraverso un codice di accesso personale, e dopo poche ore, concluse le operazioni di scrutinio, tutti sono tornati a lavoro.

Davvero un bel esempio di come la tecnologia possa influenzare positivamente anche gli ambienti di lavoro, e viene da dire, chi poteva portare avanti la causa se non un’azienda leader nel settore dell’informatica?