“Una serata toccante, difficile da dimenticare”, questi i commenti all’incontro di presentazione del libro “Non lo faccio più” della giornalista Cristina Obber, tenutosi presso l’ATRION lo scorso fine settimana.
Un auditorium gremito, che ha visto la partecipazione di moltissimi cittadini all’ evento organizzato dall’Assessorato alle Pari Opportunità e da quello alla Cultura, per trattare un tema aspro e complesso come quello della violenza sulle donne, raccontato appunto in un libretto leggero ma denso, le cui storie pesano come macigni sul lettore, costretto pertanto a riflettere.
Il format dell’incontro, già rodato e consolidato dall’Atrion, ha visto il bibliotecario Corrado Alberti intervistare la Obber che ha spiegato di aver raccolto le testimonianze di giovani donne e adolescenti vittime di abusi e anche degli aggressori, cercando di capire soprattutto cosa succede nella mente del maschio spinto ad un gesto di così brutale violenza.
Un’ impresa ardua, che ha turbato in più occasioni l’animo della giornalista durante gli incontri con le vittime e i carnefici, incontrati da lei personalmente nelle carceri dove sono detenuti.
Eppure l’opera non punta né a una condanna né a proporre soluzioni, ma soltanto a “ raccontare per far uscire dal silenzio una vera e propria piaga sociale, un fenomeno drammatico ancora purtroppo largamente sommerso perché non denunciato”.
Diversi i ragazzi presenti in sala, principali destinatari del libro edito da Unicopli. Proprio i giovani sono infatti sempre al centro dell’impegno quotidiano dell’autrice, impegnata nelle scuole e creatrice di un forum http://nonlofacciopiu.net/, un luogo dove si può parlare di violenza, ma anche di amore e sessualità e trovare un sostegno esperto.
Gli assessori Wallì Franceschin e Paolo Molteni, dopo essersi complimentati con Cristina Obber, hanno da parte loro sottolineato la preoccupazione per “l’emergere anche a Carugate, seppure in modi assolutamente contenuti, di episodi di cyber bullismo e intolleranza di genere, che hanno spinto l’amministrazione a preparare corsi e incontri di prevenzione per le scuole e in futuro probabilmente nascerà anche uno sportello d’ascolto legato a tali problematiche”.
Ermes Lorenzi