Passa indenne, ma con qualche ammaccatura, la maggioranza attesa a uno dei banchi di prova più difficili dell’Amministrazione targata D’amico: l’adozione del Piano di Governo del Territorio (PGT).
Che il percorso non fosse facile lo era si intuito da tempo, e non solo perché il provvedimento arriva sullo scadere del mandato, ma piuttosto da alcuni mal di pancia di esponenti del carroccio e dall’ok definitivo della segreteria provinciale del PDL, arrivato solo alcuni giorni prima del consiglio comunale di venerdì scorso.
Il dibattito ha appassionato parecchio i cittadini, che prima di darsi appuntamento in consiglio comunale per assistere alla seduta, hanno infiammato le pagine di facebook con moltissimi post apparsi sull’attivissimo gruppo “Cassina de’ Pecchi”.
Tunnel di via Roma, nuovo centro sportivo, scuole, Municipio, ma anche dieci nuove rotonde, due ponti, e area Nokia Siemens, sono stati i temi caldi sui quali nelle scorse settimane si è spesso discusso nelle vie, bar, piazze, anche virtuali, di Cassina de’ Pecchi.
A mettersi di traverso l’opposizione che da tempo si è schierata contro l’adozione del Piano, promuovendo una raccolta di 900 firme depositate in comune nei giorni scorsi.
Clima teso dunque, anche perché la posta in gioco è il futuro dei cittadini, che con le adozioni dei nuovi PGT vedranno delle modifiche urbanistiche che necessariamente influiranno su altri aspetti di vivibilità del territorio.
Il doppio colpo di scena, venerdì scorso è arrivato alle prime battute del consiglio, con l’assenza del Presidente del Consiglio Enza Corbu, dell’assessore alle attività produttive Carnieli e di alcuni consiglieri che avrebbero dovuto abbandonare l’aula per conflitto di interessi.
A prendere in mano le sorti del consiglio comunale è toccato all’assessore più anziano, “dove per anziano non si intende una condizione anagrafica (nonostante gli anni seduto in seduto in consiglio) – precisa ironicamente l’assessore Andrea Maggio – ma bensì con la cifra elettorale più alta, data dal numero di voti presi dalla lista nella quale si era candidati sommati alle preferenze personali ottenute nell’ultima tornata amministrativa. Pertanto, è spettata a me questa incombenza che non attendevo, soprattutto, in un Consiglio Comunale così sentito e con una platea occasionalmente così nutrita”.
E proprio a Maggio, che ha incassato gli apprezzamenti bipartisan per la conduzione della seduta, è toccato prendere atto, in un affollatissimo consiglio comunale, dell’uscita del suo capo gruppo PDL Enrico Giarda dal PDL, per fondare la nuova formazione “Fratelli d’Italia centrodestra nazionale“.
Lo show, che avrebbe dovuto cominciare, come annunciava un tweet su #pgtcassina, era in realtà già terminato perché a parte le uscite dall’aula di due consiglieri per conflitto di interessi e alcune richieste di rinvio da parte dell’opposizione respinte, la serata si è svolta in un clima insolitamente (per i toni a cui la politica ci ha spesso abituato) pacato e disteso, pur sempre nel rispetto delle reciproche diverse posizioni, e senza rinunciare all’ironia come quando alla dichiarazione del sindaco “finiremo nei libri di urbanistica”, qualcuno replicava, “si come esempio da non seguire”.
Un risultato di 9 voti favorevoli contro 6 contrari , tutt’altro che scontato se si pensa che il sì di Giarda è arrivato dopo una sua dichiarazione in cui non nascondeva alcune perplessità all’adozione del PGT, che suona più come campanello d’allarme per la maggioranza, e come un segnale per il prossimo scenario delle alleanze politiche in campagna elettorale.
La parola passa ora ai cittadini che hanno 60 giorni di tempo per visionare il PGT e proporre le loro osservazioni