Entrerà in vigore a fine mese l’ordinanza sindacale che prevede il divieto di esercitare con qualunque modalità e comportamento, nei luoghi pubblici, spazi aperti o visibili al pubblico la prostituzione.
Nel mirino dell’amministrazione comunale, non ci sono solo le “squillo”, ma anche i loro clienti che saranno sanzionati con una multa da 25 a 250 euro prevista anche solo per chi effettua fermate, manovre pericolose e di intralcio per la circolazione stradale, o decide di accostarsi, anche solo per chiedere informazioni
“Oltre ad essere un messaggio diseducativo, offrendo un’immagine alterata delle relazioni personali e di annullamento della dignità e libertà dell’essere umano, soprattutto delle donne – si legge nel dispositivo dell’ordinanza – il fenomeno della prostituzione su strada offende la pubblica decenza, favorisce il verificarsi di situazioni igienico-ambientali pericolose per la salute pubblica, nonché un concreto e reale pericolo per l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana”
A far scattare l’allarme sono stati numerosi controlli delle forze dell’ordine hanno rilevato che negli ultimi mesi hanno rilevato un’alta presenza di prostituzione nel territorio di Vimodrone, in particolare sulla Padana Superiore, nell’area antistante il cimitero
“Oltre ad essere un messaggio diseducativo – ha dichiarato il Sindaco Antonio Brescianini, firmatario dell’ordinanza – offrendo un’immagine alterata delle relazioni personali e di annullamento della dignità e libertà dell’essere umano, soprattutto delle donne, il fenomeno della prostituzione su strada offende la pubblica decenza, favorisce il verificarsi di situazioni igienico-ambientali pericolose per la salute pubblica, nonché un concreto e reale pericolo per l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana”.
“Al fenomeno della prostituzione – continua Brescianini – sono inevitabilmente collegati gravi episodi criminali, quali lo sfruttamento, omicidi, atti di violenza e rapine. Il luogo dove stazionano le prostitute è antistante alla Chiesa di Santa Maria Nova e al cimitero, sminuendo così il valore etico e culturale di questi due luoghi. Insieme alle forze dell’ordine abbiamo ritenuto indispensabile adottare questo provvedimento per prevenire e contrastare il fenomeno che spesso, purtroppo interessa anche minori e per impedire l’insorgenza di fenomeni dediti allo sfruttamento quando non di vera e propria riduzione in schiavitù”.