CARUGATE – Nicolo’ Cesa lascia il Consiglio Comunale: “Le mie dimissioni come atto d’amore e di onestà”

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Sono arrivate inaspettate la settimana scorsa le dimissioni del giovane consigliere Nicolo’ Cesa, fra i banchi della maggioranza dalle ultime elezioni amministrative.

Eletto con 137 preferenze nel gruppo di Sinistra Unita che ha portato in consiglio 4 rappresentanti, il consigliere delegato alla pace e alla cooperazione internazionale, ha rassegnato le sue dimissioni con una lunga “lettera-sogno” protocollata e diffusa su Facebook nei giorni scorsi.

Sono moltissimi i temi che Cesa percorre nel suo “ultimo atto”, che riportiamo qui integralmente, e che è destinato a far discutere nei prossimi giorni gli attori della politica carugatese.

“Sembrerà strano che un consigliere possa dare le dimissioni per preservare la propria onestà, nel periodo più buio della nostra Repubblica,- ha dichiarato nella sua lettera di dimissioni Nicolò Cesa – nel quale le dimissioni avvengono si, ma solo per mafia, corruzione o per qualche reato (a volte nemmeno per tutto ciò), compiuto dal consigliere stesso: ovvero nel senso comune le dimissioni ce le si aspetta solo da chi viene beccato con le mani nella torta. Ecco lo stato comatoso e in metastasi della nostra democrazia”.

“Quindi è impensabile – continua Cesa – che un consigliere possa dare le dimissioni come atto d’amore, certamente radicale, perchè non sopporta che un politico per essere un buon politico (in questa Italia al contrario, nella quale non si sa più se l’essere onesti sia un vantaggio) debba rinunciare alla propria indipendenza intellettuale e alla propria onestà”.

Ma il “J’accuse” di Cesa si fa sempre più incalzante quando sotto la lente di ingrandimento finiscono proprio gli stessi compagni di maggioranza, responsabili -secondo Cesa – di scelte poco chiare, come nel caso della costruzione della nuova piscina.

Proprio il progetto della nuova opera pubblica aveva portato il consigliere ad astenersi durante le votazioni in aula “perchè ho ritenuto – afferma Cesa nella sua nota – che Carugate non avesse bisogno di un centro fitness ma, per esempio, di altre priorità: di politiche abitative, di sostegno maggiore alle politiche di integrazione, e, perchè no, di una palestra per i ragazzini delle scuole e delle società sportive che, in questo maledetto sogno non avevano nemmeno un posto e dovevano subirsi la costruzione di un centro fitness prima ancorache avessero una palestra nella quale fare sport”.

E poi ancora sulla sua presunta esclusione dal Forum Giovani e sulla mancata richiesta di riconteggio alle ultime elezioni da parte di un suo collega di coalizione, per un Cesa a ruota libera, in un pasoliniano “Io so, ma non ho le prove”.

Un’uscita di scena dal consiglio comunale ma non dalla politica e dall’impegno sociale.

“In queste settimane – conclude Cesa dopo essersi scusato con i suoi elettori -sto portando a termine una ricerca sulle nuove esclusioni correlate al tema della globalizzazione e dei diritti umani, svolgendo una ricerca tra i clochard di Milano. Ho cambiato solo coordinate di latitudini e longitudini dei luoghi della mia battaglia, ma le mie priorità di essere il cambiamento che vorrei vedere nel mondo, non si ferma certo qui nei confini di Carugate. E di questo, di questo sì, dovrete farvene una ragione”.

“Dispiace perdere  un ragazzo così giovane in consiglio comunale – ha dichiarato il sindaco Umberto Gravina – anche se siamo consapevoli del carico che l’impegno politico di consigliere porta. e che non sempre è facile coniugare, tra le moltissime esigenze personali, che nel caso dei giovani sono prioritarie come scuola e lavoro. A Nicolò vanno i miei auguri di buona fortuna per il futuro e le sue prossime esperienze”.
A prendere il suo posto dovrebbe essere Felice Rigoldi, ex assessore ai lavori pubblici, in quota PD, che andrebbe di fatto a stabilire un nuovo equilibrio tra le forze politiche in consiglio comunale