CERNUSCO – Il design “sbarca” in Repubblica Dominicana. Oggi si inaugura a Milano la mostra che porterà i “banchi firmati” agli studenti delle baraccopoli

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Design e solidarietà, due parole che non si sentono spesso pronunciare insieme. Lo sa bene Roberto Codazzi, referente dell’associazione culturale per la cooperazione internazionale “Coloresperanza” , che ha organizzato un’iniziativa senza ombra di dubbio originale e “fuori dal comune”.

A due anni esatti dal tragico terremoto che ha devastato Port -au- Pince e la popolazione haitiana, si inaugura oggi la mostraMostra Hispaniola-Design per solidarietà”, che vedrà 10 affermati designer provenienti da tutta Europa, mettersi a lavoro per progettare la realizzazione di arredi, in particolare banchi, per le strutture scolastiche, le così dette “escuelitas”, create e gestite dalla ONG dominicana Oné Respe in aree di forte degrado della Repubblica Dominicana, che ospitano ogni anno centinaia di bambini dominicani e haitiani.

Le scuole nelle baraccopoli, spesso assolvono anche la funzioni di veri e propri spazi di socialità dove la popolazione locale adulta si ritrova, a scuola chiusa per discutere confrontarsi o anche svolgere delle piccole attività. Nasce da qui l’esigenza di avere locali e arredi sempre più multifunzionali.

Il fine è duplice – afferma l’infaticatibile Roberto Codezzi, ieri ospite ai microfoni di Radio Popolare – da un lato riportare l’attenzione, ormai sopita, sulla situazione del paese ancora irrisolta, dall’altro contribuire concretamente all’economia locale dando un impulso produttivo, capace di innescare processi di sviluppo ad Haiti e nella vicina Repubblica Dominicana, coniugando design e artigianalità locale.

Proprio così, i banchi progettati dai designer, che avranno necessariamente caratteristiche di praticità ed economicità, saranno poi realizzati nella falegnameria di un carcere in Repubblica Dominicana dove l’associazione “Coloresperanza” opera già da diverso tempo.

La maggior parte dei progettisti e designer indirizza i propri sforzi solo su quel 10% di persone che appartiene ai paesi ricchi, ignorando così il resto del pianeta.

E’ questo il principio che ha ispirato l’architetto e designer Claudio Larcher, che insieme all’associazione cernuschese ai suoi colleghi e grazie al contributo di tante altre realtà come Fondazione Cariplo, ha dato vita a un progetto ambizioso che si propone di creare un ponte tra il mondo design di prodotto e quello della cooperazione internazionale.

Un’iniziativa lodevole, che ancora una volta vede il mondo della cooperazione internazionale trovare sempre nuove e originali strategie, per recuperare i fondi, che negli ultimi periodi sono venuti a mancare anche a causa delle forti restrizioni economiche globali, ma anche per portare a termine i progetti in corso da cui dipende il miglioramento e lo sviluppo delle popolazioni del sud del mondo, in questo caso, colpite ancora più duramente da un evento drammatico come quello del terremoto.

L’inaugurazione della mostra è prevista per oggi, giovedì 12 gennaio presso il salone “Plusdesign Gallery” di via Ventura 6 Milano alle ore 18.30 e rimarrà aperta al pubblico fino al 26 gennaio dalle 14.00 alle 18.00.

Tutte le informazioni sul sito di Coloresperanza