inferto dalle forze dell’ordine alla ‘Ndrangheta lombarda. A finire in manette l’ex candidato al Consiglio Comunale di Cologno Monzese Leonardo Valle, autore alcuni anni fa di una lettera aperta a tutti per allontanare proprio il suo nome dalle accuse di avere stretti legami con la criminalità organizzata. “L’essere nato in Calabria non significa essere mafioso” era infatti l’inizio di una lunga lettera intitolata le “Le ragioni di un perchè” e scritta proprio da Valle l’indomani della sua discesa in campo avvenuta nel 2009 con la lista dei Riformisti che appoggiava l’allora sindaco uscente del Pd Mario Soldano, in carica tutt’oggi.
Ai tempi la sua candidatura fece molto scalpori ed in molti chiesero all’allora Sindaco di fare un passo indietro verso un candidato definito da più parti “scomodo”. Fu però proprio Valle a fugare ogni dubbio ai tempi allontanando le accuse rivoltegli con una lettera aperta a tutti, in cui prendeva le distanze dal padre Francesco arrestato nel 1992 per associazione mafiosa, ed in cui pubblicava la propria fedina penale da cui non risultava alcuna condanna. Alla fine Valle non venne eletto durante le elezioni ed il suo nome tornò nell’anonimato fino agli ultimi giorni.
A far riemergere la lettera ed il personaggio ci hanno infatti pensato la Procura di Milano e la Dda di Reggio Calabria all’interno di un’operazione congiunta che ha lo ha portato all’arresto con l’accusa di associazione mafiosa, corruzione e intestazione fittizia di beni. Tra le accuse mosse contro Valle anche quella di aver ostacolato il libero voto durante le elezioni comunali del 2009, quelle in cui era appunto candidato.