Una amara sorpresa per i 325 lavoratori della jabil
, che dopo essersi visti arrivare il licenziamento via fax, ieri con 2 giorni di anticipo rispetto alla data fatidica del 14 dicembre (giorno in cui scade la procedura di mobilità) si sono trovati pure i lucchetti ai cancelli della fabbrica.
Momenti di tensione ieri sulla strada padana alla sede della Jabil, quando gli operai durante la mobilitazione organizzata al presidio permanente, fuori dall’azienda, hanno deciso di forzare la mano ed entrare comunque nel sito di produzione cassinese.
A poco o nulla è servito l’intervento delle guardie e a partire da lunedì la fabbrica è ufficialmente occupata.
In 10 persone hanno passato la notte dentro, tra loro i 4 delegati sindacali, gli unici ad avere l’autorizzazione dall’azienda per poter entrare e uscire, gli altri una volta fuori non potranno più avere accesso allo stabile.
“Un fatto gravissimo quello di mettere i lucchetti ai cancelli – ha commentato Roberto Malanca, responsabile RSU della Fiom CGIL – lì dentro oltre ad avere un pezzo della loro vita i lavoratori hanno anche i loro effetti personali. Un trattamento penoso a cui purtroppo i dirigenti della Jabil ci hanno abituato.
Ma gli operai della Jabil non sembrano arretrare di un solo centimetro e le giornate di domani e dopodomani, si preannunciano particolarmente calde ed agitate.
Tutto fermo invece, sul versante istituzionale. A poco o a nulla hanno portato gli incontri con Regione e Provincia.
Domani è previsto l’ultimo incontro al Pirellone, dopodichè sarà chiusura. La Regione dal canto suo, ha offerto la possibilità di un ulteriore periodo di “cassa in deroga”, misura a cui la proprietà si è dichiarata favorevole solo a seguito della chiusura dello stabilimento.
Non ci stanno i lavoratori, che vogliono continuare a lavorare e sembrano proprio intenzionati a difendere il loro posto di lavoro con i denti e con le unghie.
Una situazione drammatica, che vede gli operai di una delle realtà storiche più produttive della martesana, in presidio permanente da luglio e senza lavoro fra qualche giorno
Guarda il video degli operai dentro la fabbrica