Storia di una giovane disoccupata

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    Gentile redazione di Fuori dal Comune,
    ho appena scoperto il vostro sito e mi sono subito messa all’opera per raccontarvi la mia storia di giovane disoccupata che vive nella provincia est Milano.
    Nel corso degli anni ho svolto vari lavori, poi nel 2008 ho iniziato a lavorare presso un’associazione non profit di Milano come impiegata con i tristemente famosi ( e direi proprio maledetti) contratti a progetto che mi sono sempre stati rinnovati.
    Tutto è andato bene per 2 anni, poi mi è stato comunicato che, scaduto l’ennesimo contratto, non me lo avrebbero più rinnovato.
    La motivazione ufficiale era una riorganizzazione del settore, ma sono sempre stata certa che la motivazione reale fosse un’altra e molto meno nobile; purtroppo non ho mai avuto le prove per dimostrare ciò.
    Era luglio 2010, sono ancora disoccupata ad oggi 30 settembre 2011.
    Ho inviato centinaia di curriculum, ho fatto un corso, ho fatto concorsi pubblici ma nulla; e certo questa crisi non facilita le cose, c’è una situazione generale che fa davvero paura.
    Dopo alcuni mesi senza lavoro ho scritto una mail accorata al presidente della suddetta associazione, volevo far presente la mia realtà, oltretutto la mia responsabile dell’epoca mi aveva promesso che, qualora non avessi trovato lavoro, mi avrebbero ripreso loro.
    C’era stata questa  promessa e poi ritenevo il presidente un’ottima persona, e inoltre pensavo che un’associazione che si occupa di aiutare il prossimo non avesse problemi ad aiutare anche me visto che nei 2 anni in cui ho lavorato per loro non mi sono mai tirata indietro, non ho mai rifiutato una mansione, mai rifiutato di fare straordinari non pagati,  mai rifiutato di avere tutto il mese d’agosto di ferie non pagate.
    Ebbene, dopo un mese dall’invio della mail, mi è arrivata la risposta che nell’oggetto presentava una grande I di mail inoltrata non si sa da chi, in cui mi si facevano gli auguri per il mio futuro lavorativo e le mie aspettative.
    E’ stato l’ennesimo boccone amaro che ho ingoiato; senza contare che molte colleghe che ho salutato quando me ne sono andata avevano 80 anni e uno stipendio mensile garantito, nonostante potessero già tranquillamente stare a casa in pensione.
    Mi ritrovo ad avere più di 30 anni ed essere senza lavoro e senza prospettive concrete per trovarlo; spero pertanto che questa mia mail possa in qualche modo aiutarmi.
    Per ovvie ragioni di privacy ho omesso tutti i dettagli che potessero identificare chicchessia, non per paura, anzi se facessi i nomi molte persone non sarebbero più così ben disposte a fare donazioni all’associazione, ed essa vive proprio sui soldi che la gente elargisce.
    No, la scelta di non fare nomi  è stata dettata dal fatto che in primis c’è qualche collega che ricordo sempre con affetto e che merita rispetto per il proprio lavoro e per la persona stessa, e in secondo luogo perchè non ho nè soldi, nè voglia di gestire una qualsiasi causa legale che loro potrebbero rivolgermi contro.
    La cosa che mi preme è divulgare la mia storia e magari scuotere qualche coscienza, oltre naturalmente al fatto che questa mail è anche un annuncio di lavoro.
    Se qualcuno ha un’offerta di lavoro seria da sottopormi può scrivermi a ragazza_adesso_disoccupata@hotmail.it  si prega di evitare bufale.
    Esperienze:
    –  call center assistenza clienti in bound
    – assistente di biblioteca
    – segretariato generico
    – impiegata settore non profit con mansioni d’ufficio varie
    – ho di recente fatto un corso in amministrazione e gestione delle scuole materne paritarie
    Ovviamente, se qualcuno fosse realmente interessato, invierei mio curriculum vitae; ma ripeto a scanso di equivoci astenersi perditempo o non realmente interessati a proporre un lavoro serio e con regolare contratto.
    Resta tuttavia inteso che mi faranno anche piacere eventuali mail di solidarietà affettiva.
    Scusate la lunghezza della mail……..ma non posso stare zitta.
    Grazie dell’attenzione.
    Hela