CASSINA – Lanci di uova, spinte e insulti. Sale la tensione e aumenta la rabbia dei 325 lavoratori della Jabil

categories="13381,12868,6030,12964,9217,13794,12762,12863,12742,12741,12743,12862,12744,12746,12745,12747,12748,12865,12866,12799,12749,12763,12750,12864,12751,12867,12752,6546,16899,12965,6542,3,12980,210,17281,17282,17283,17284,12962,6126,13798,12981,287,1,12966,12961,12976,2916,5857,9608,12505,14138,14139,13781,6544,13496,7153,6534,5184,12977,6031,9215,6523,10994,6522,1545,6421,10995,10993,13198,361,13290,12821,12800,6062,8672,16701,16702,16703,6,5856,12959,9216,9218,27,101,14566,13209,6511,12963,12816,427" random="1" limit="1"]

Sembrava partita bene la settimana per i 325 lavoratori della Jabil di Cassina de’ Pecchi.

Lunedì infatti a Cassina si è tenuto un tavolo istituzionale promosso dal Sindaco Claudio D’Amico che ha visto la partecipazione di tutte le parti sociali e del funzionario del Ministero dello Sviluppo Economico Giampietro Castano

Tutti gli attori presenti  si erano impegnati a trovare delle valide alternative alla procedura di mobilità che il 12 dicembre farà scattare il licenziamento per 325 lavoratori.

L’unico assente illustre era proprio Nokia

Ma è da mercoledì che le cose iniziano a mettersi male. Complice la delusione, la rabbia e la paura di vedersi avvicinare la data del 12 dicembre  i lavoratori hanno iniziato a perdere la pazienza.

Si sono dati appuntamento al Pirellone per partecipare in via straordinaria a una seduta del Consiglio Regionale.

Fuori, insieme a centinaia di lavoratori provenienti dalle aziende della martesana e dall’intera regione c’erano ancora loro: i lavoratori della Jabil di Cassina de’ Pecchi, in presidio permanente da più di 3 mesi

Ma è proprio durante il Consiglio Regionale che gli animi si sono scaldati.

Durante la seduta, organizzata per discutere sul tema del lavoro e dell’economia, i lavoratori proprio non ce l’hanno fatta a stare in silenzio e dopo aver esposto uno striscione che è stato prontamente fatto ritirare, alcuni di loro hanno dato libero sfogo alla loro rabbia, dentro e fuori il palazzo della Regione.

Fischi e urla e qualche lancio di uova per manifestare la propria delusione di fronte anche alle assenze di molti consiglieri regionali.

La stessa scena si è ripetuta ieri alla sede dell’Ufficio per l’impiego della Provincia di Milano quando dopo 3 ore e mezzo di attesa per un incontro che vedeva presenti Sindacati, Regione e rappresentanti della Jabil, i dipendenti si sono visti di fronte l’ennesima conferma della volontà di chiudere.

Lacrime, spinte, lanci di uova e momenti di tensione ieri in viale Jenner all’uscita dell’ amministratore delegato Soler e del capo del personale Adriano Caponetto dall’incontro con le parti sociali e le istituzioni.

Se la sono vista brutta i 2 manager, tanto da dover richiedere l’intervento delle forze dell’ordine che li hanno scortati per farli andare via, tra insulti e urla di disperazione.

Vogliono solo lavorare. Questo chiedono i 325 dipendenti dell’azienda leader nella produzione dei ponti radio e non si spiegano perché Jabil abbia venduto la proprietà nel luglio 2010 a Mercatech, per poi riacquistare  con 70 000 000 di debiti e annunciare nuovamente la chiusura definitiva solo qualche mese dopo.

Certo è che il piano industriale presentato da Jabil non ha convinto proprio nessuno.

Severo il giudizio dell’assessore provinciale Paolo Del Nero.

“A Marzo andava fatto un piano industriale che non mai arrivato, sostiene l’assessore. Neanche il pretesto del costo della manodopera giustifica la chiusura di un’azienda leader nelle telecomunicazioni con queste modalità, come Provincia – conclude Del Nero – favoriremo il ricollocamento dei lavoratori.

Non mollano i lavoratori e sono determinati ad andare fino in fondo.

Proprio ieri sera i dipendenti della Jabil sono stati ospiti nel noto programma televisivo “Piazza Pulita” in onda su La7 per dar voce alla loro protesta.