Enrica Ambrosino ha riempito e …vuotato il sacco
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Non stiamo parlando solo dell’ingente ammanco che ammonta ormai a 166000 euro ai danni dell’Amministrazione comunale, che la Dirigente al settore Finanze di Cassina ha sottratto alle casse pubbliche per acquisti personali, ma dell’ammissione di colpa della 61enne, arrestata lo scorso 20 luglio con l’accusa di falso e peculato.
L’impianto accusatorio sarebbe dunque confermato tant’è che negli scorsi giorni i pm Pradella e Siciliano, hanno disposto il giudizio immediato.
Non c’è bisogno di ulteriori prove secondo la magistratura, dal momento che queste sono proprio lì, sotto gli occhi di tutti
Si allunga infatti la lista degli acquisti che la Ambrosino pagava con i soldi dei cittadini.
Non solo scarpe, vestiti, elettrodomestici, ma anche canone RAI, ICI, IRPEF, bollo dell’auto, persino le tasse universitarie del figlio e il rimborso di un incidente stradale.
Tutto “regolarmente” pagato firmando false retribuzioni per attività lavorative mai prestate o addirittura prelevando il danaro dal fondo premi produttività dei dipendenti del Comune di Cassina, che inconsapevolmente hanno devoluto i loro straordinari ai vizi e alle abitudini del Diregente Enrica Ambrosino.
Se qualcuno in comune si fosse mai chiesto perché non arrivavano mai i premi produzione ai dipendenti ? ecco svelato il mistero.
Non regge dunque la prima confessione di fronte al Giudice Simone Luerti, dell’imputato che dichiarava di aver iniziato a compiere il reato solo due anni fa in seguito al trauma dovuto alla scomparsa del marito Giovanni Modica (ex assessore) in cui sostiene tra l’altro di aver prelevato solo 30000.
Pare che la Ambrosino sia disposta a patteggiare la pena, ma la condizione al momento al vaglio degli avvocati è il risarcimento dell’ammanco che dovranno ritornare nelle casse comunali.
Linea dura, per il sindaco Claudio D’Amico che vorrebbe una “condanna esemplare”, “per una donna che è venuta meno ai principi di onestà e trasparenza che la sua funzione le imponevano”
Proprio per questo motivo – continua il sindaco – “controlleremo i conti dal 1984, data in cui il funzionario ha iniziato a lavorare per il comune e daremo indicazioni ai nostri uffici per verifiche sempre più capillari”