Era già nell’aria, quando nelle scorse settimane il consigliere Massimo Ribaudo (Popolo della Libertà) aveva dichiarato, durante una seduta consiliare, di abbandonare il Pdl per confluire nel Gruppo Misto. Ma negli scorsi giorni, la crisi di maggioranza è diventata realtà a seguito della mozione di sfiducia presentata dal Pdl locale.
L’oggetto del contendere è il mancato allontanamento del Direttore Generale Claudio Sarimari, che il PDL chiede a gran voce da ormai due anni.
“La sua nomina – dicono i dirigenti azzurri – è stata una scelta politica non condivisa”, e a seguito dalle risultanze della commissione d’inchiesta, voluta dalla Lega, sul cosiddetto Piano Integrato di Baraggia, nel quale operano le cooperative edilizie XXV Aprile e La Casa del Popolo e Brugherio ’82, e in cui tutte le rappresentanze politiche dei sei gruppi consiliari (PDL, Lega, UDC, IDV, PD e Lista Chirico) hanno chiesto unanimemente l’allontanamento del Direttore generale Claudio Sarimari, giovedì scorso il PDL di Brugherio ha deciso di sfiduciare il Sindaco Maurizio Ronchi.
“Il sindaco – si legge nella nota del PDL – non ha assunto provvedimenti efficaci e risolutivi, per salvaguardare la trasparenza, la correttezza e l’imparzialità nell’andamento dell’Amministrazione del Comune”
“La commissione d’inchiesta – sostengono i pidiellini di Brugherio – ha fatto luce su un sistema consolidato di rapporti non sempre limpidi, al punto che perfino l’ex sindaco Carlo Cifronti, nel 2001, arrivò a revocare le deleghe all’allora assessore al bilancio e al commercio Claudio Sarimari. Non ce l’abbiamo con il mondo della cooperazione continuano gli azzurri, a cui esprimiamo tra l’altro tutta la nostra gratitudine, ma proprio perché è bene che la politica tuteli questo patrimonio, occorre che si intervenga con decisione verso ciò che su questo variegato mondo getta delle ombre. Le ombre non le getta chi come noi chiede il rispetto delle regole, che sono la garanzia dell’imparzialità e del buon andamento della Pubblica Amministrazione ma chi ritiene di poter aggirare procedure e formalità a vantaggio di un mondo che non ha bisogno di favoritismi. Brugherio non è Sesto San Giovanni”.
Sono decisi ad andare fino in fondo dunque i dirigenti del PDL locale che non negano neppure, la possibilità di elezioni anticipate.