Il Gruppo sostegno Parkinson di Carugate ha fatto centro: lo scorso mercoledì 7 settembre è stato ricevuto in udienza dal Santo Padre, a Roma.
“Siamo partiti martedì mattina – ha raccontato il presidente Pietro Sangalli – e dopo nove ore siamo arrivati a Roma, ospiti in una casa per vacanze dell’Opera don Guanella. Nel pomeriggio abbiamo visitato la Basilica di San Pietro e ritirato i pass che il giorno dopo ci avrebbero permesso di partecipare all’udienza pubblica del Papa in posizione privilegiata”.
E in effetti la posizione in cui si sono piazzati i carugatesi privilegiata lo era davvero: a pochi metri dal punto in cui Papa Benedetto XVI ha tenuto l’udienza.
“Abbiamo deciso di fare questa esperienza – ha proseguito Sangalli – dopo che abbiamo conosciuto il cardinale Carlo Maria Martini, ammalato di Parkinson come noi. Anche lui ci ha ricevuti ed è stato molto cordiale con noi. Da cosa nasce cosa, ed eccoci qua, dal Papa”.
Il gruppo carugatese, di cui facevano parte non solo i membri effettivi dell’associazione, ma anche il parroco don Piero Salvioni, la psicoterapeuta Elisa Balconi, i familiari, gli amici, il presidente dell’Anmic Piero Preziati con signora e il vicesindaco Paolo Grimoldi, ha donato al Papa “Il libro degli angeli”, scritto da Cristina Brambilla, una ragazza di Bussero.
Dopo l’udienza, vissuta con grande emozione, Benedetto XVI ha salutato tutti i gruppi presenti in piazza San Pietro, fra cui quello carugatese, e ha invitato tutti i pellegrini a pregare in modo particolare per gli ammalati.
“E’ la seconda volta che partecipo a un’uscita con questo gruppo – ha spiegato don Piero, che ha fatto da guida – questa gita rientra nel solco delle esperienza nate dall’incontro con il cardinale Carlo Maria Martini. Sono stati tre giorni molto intensi, vissuti con grande fede e serenità”.
I pellegrini carugatesi sono tornati in Martesana giovedì sera, dopo aver fatto una tappa ai Musei Vaticani per ammirare la splendida Cappella Sistina e le stanze di Raffaello.
“Il nostro grazie – ha concluso Marisa Sangalli, moglie del presidente e organizzatrice dell’uscita – va in primo luogo a tutti i partecipanti che hanno scelto di condividere questa esperienza con noi, poi a don Piero, il cui prezioso aiuto è stato fondamentale per la buona riuscita della nostra tre giorni”.
di Elisa Balconi