Sono in carcere dalla metà di giugno. Caterina Asaro e il marito Franco Grosso, proprietari del noto marchio KatiArredamenti e conosciuti per gli apot della “Sciura Maria”, hanno chiesto ieri un interrogatorio da parte del pm monzese Giordano Baggio, che ha firmato l’ordine di custodia cautelare.
I due hanno chiesto la revoca della misura di custodia cautelare in carcere o la sostituzione con una diversa misura restrittiva.
Grosso e la Asaro sono rinchiusi nella casa circondariale di Monza con l’accusa di bancarotta fraudolenta aggravata. Secondo l’accusa, avrebbero distratto 4 milioni di euro attraverso cessioni di merci, quote o rami dell’azienda su altre società a loro riconducibili, facendo fallire due società a cui fanno capo i punti vendita di KatiArredamenti, tra cui quello di Vignate (gli altri si trovano a Corsico, Villasanta e Castelletto Ticino).
I due continuano a dichiararsi innocenti: la Asaro sostiene di essersi sempre occupata solo della parte commerciale delle aziende di famiglia, mentre Grosso di non aver mai avuto intenzione di distrarre soldi, ma di aver tentato il tutto per tutto per salvare le società dal fallimento.